Lavoro straordinario: cosa dice la normativa

Lavoro straordinario
(foto Shutterstock)

Il lavoro straordinario è una realtà per molte persone: ecco cosa dice la normativa

Cos’è il lavoro straordinario?

Gli “straordinari” o lo “straordinario lavorativo” sono uno dei temi che interessano di più chi lavora. Ma che cos’è il lavoro straordinario e cosa dice la normativa? Dare una definizione di lavoro straordinario non è così semplice: si tratta di un’attività lavorativa svolta in più rispetto all’orario ordinario

Ma a quante ore corrisponde dunque il lavoro ordinario? Di tutto questo si parla nel decreto legislativo numero 66/2003, una dei testi normativi più importanti del diritto del lavoro. Secondo l’articolo 3 l’orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali, ma i contratti collettivi possono ridurlo.

Ecco dunque la definizione di straordinario: è il lavoro prestato oltre l’orario normale di lavoro di 40 ore settimanali o oltre la durata prevista dai contratti collettivi. Una durata superiore viene dunque considerata lavoro straordinario.

Quante ore di straordinario si possono fare?

La leggenda di Stachanov narra le gesta di un minatore russo instancabile che inventò un nuovo metodo di estrarre carbone dalle miniere. È proprio da questa storia che è nato il termine “stacanovista” per indicare una persona che lavora molte ore. I moderni stacanovisti quante ore di straordinario possono fare in un anno? Anche in questo caso, la legge indica un numero massimo di ore oltre le quale non è consentito svolgere attività lavorativa: 

  • la durata  media  dell’orario  di lavoro non può in ogni caso superare,  per  ogni  periodo  di  sette  giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario;
  • secondo l’articolo 5 del citato decreto legislativo 66/2003, il limite di ore di lavoro straordinario per ogni anno è pari a 250 ore.

Non esiste un limite sulle ore di straordinario che si possono fare in un mese. Tuttavia,  le ore massime di straordinario si possono ricavare considerando le ore di riposo giornaliero (almeno 11 ore da una fine turno all’inizio di quello successivo nell’arco di 24 ore) e di riposo settimanale.

Quanto vengono pagati gli straordinari? 

Per legge, gli straordinari devono essere pagati attraverso una maggiorazione sull’importo della retribuzione oraria. In parole più semplici, questo significa che le ore di straordinario vengono pagate con una retribuzione maggiore. La legge non indica la misura della percentuale di aumento e delega ai contratti collettivi il compito di definire questa cifra.

Vediamo quindi quanto è pagato lo straordinario in alcuni dei principali contratti collettivi del paese:

  • contratto del commercio e del terziario: +15% fino alla 48° ora settimanale; +20% per le ore eccedenti la 48° ora settimanale.
  • contratto metalmeccanici industria: + 25% ogni ora di straordinario.

Attenzione: a queste maggiorazioni se ne possono aggiungere delle altre se lo straordinario è svolto in orario notturno o nei giorni festivi.

Gli straordinari in busta paga sono evidenziati e valorizzati con una propria voce distinta dalle altre per permetterti di controllare la regolare applicazione della maggiorazione su tutte le ore di straordinario del mese.

Gli straordinari sono obbligatori?  

L’azienda può imporre ai propri lavoratori di svolgere orario straordinario? La normativa è consapevole che questo è il problema principale di questa materia e ha previsto dunque delle regole.

Innanzitutto il principio base è che il ricorso al lavoro straordinario è ammesso soltanto con un accordo tra datore di lavoro e lavoratore. Attenzione quindi a cosa si firma nel contratto di lavoro: molto spesso nei contratti è inserita una previsione apposita con la quale ti dichiari disponibile a svolgere lavoro straordinario. Una volta approvata questa clausola, non potrai in seguito revocare il tuo consenso.

Ci sono poi altri casi in cui l’azienda, a prescindere dal tuo consenso, può chiedere uno sforzo maggiore.

In quasi tutti i contratti collettivi, infatti, sono previsti i casi in cui l’azienda può chiedere ai dipendenti che svolgano lavoro straordinario.

Inoltre, per legge, il lavoro straordinario può essere richiesto per:

  • casi di eccezionali esigenze tecnico-produttive e di impossibilità di fronteggiarle attraverso l’assunzione di altri lavoratori;
  • casi di forza maggiore o casi in cui il mancato svolgimento del lavoro straordinario possa dare luogo a un pericolo grave e immediato oppure a un danno alle persone o alla produzione;
  • eventi particolari, come mostre, fiere e manifestazioni collegate all’attività produttiva, nonché allestimento di prototipi, modelli o simili.

Posso rifiutarmi di fare straordinari? 

Anche nel caso in cui tu abbia dato la tua disponibilità, puoi rifiutarti di fare lo straordinario in determinate ipotesi, ad esempio:

  • straordinari non pagati: l’azienda non applica la maggiorazione prevista dal contratto collettivo;
  • superamento del limite massimo di straordinario annuale;
  • sistematica violazione della normativa in tema di riposo giornaliero e settimanale;
  • violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.

Straordinario e part time: il lavoro supplementare

In caso di contratto a tempo parziale il discorso è diverso solo a parole. Lo straordinario, infatti, in caso di part time, cambia nome: da straordinario a “supplementare”. La disciplina però non cambia: è sempre necessario il consenso del lavoratore e deve essere retribuito con una maggiorazione.

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