Reddito di cittadinanza 2023: chi lo poteva ricevere fino al 31 dicembre

Il nuovo reddito di cittadinanza. Cosa cambierà?
(foto Shutterstock)

Dal 1° settembre 2023 è entrata in scena la nuova misura di sostegno alle fasce più deboli

Con l’approvazione del Decreto Lavoro il 1° maggio 2023, il reddito di cittadinanza ha cessato gradualmente di esistere. A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, è stato sostituito da una nuova misura di sostegno: l’Assegno di inclusione. Leggi il nostro articolo per scoprire tutte le novità sul tema.

Dal reddito di cittadinanza a MIA, la Misura di Inclusione Attiva. È quest’ultima che, da settembre 2023, ha iniziato a sostituire ufficialmente il reddito di cittadinanza. Il disegno di legge parla chiaro: cambiano durata, beneficiari e una nuova piattaforma. Sono previsti poi degli incentivi per chi assume lavoratori che percepiscono la MIA.

Reddito di cittadinanza 2023: quali sono le ultime notizie

Ma quali sono le ultime novità sul reddito di cittadinanza 2023?

A partire da gennaio 2024, il reddito di cittadinanza 2023 (introdotto dal decreto legislativo 4 del 2019) è andato in pensione.

Una delle misure più discusse e dibattute in politica e nella società civile è stata infatti sostituita da MIA, acronimo di “Misura di inclusione attiva”. Il disegno di legge la definisce come “una misura nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di lavoro, di formazione, di istruzione, di politica attiva, nonché di inserimento sociale”. 

Reddito di cittadinanza 2023: i requisiti

Compreso questo, è importante ricordare quali sono i requisiti reddito di cittadinanza 2023, ossia chi può ricevere il nuovo assegno di inclusione.

Come nel sistema precedente, MIA è prevista a favore del nucleo familiare e non del singolo componente, fermo restando che anche un nucleo familiare monopersonale può chiedere questo sostegno.

Sono invece previsti particolari presupposti di residenza nel Paese. In particolare, per fare domanda è necessario essere residenti in Italia da almeno 5 anni “di cui gli ultimi 2 in modo continuativo”. 

Il disegno di legge prevede anche requisiti relativi alla condizione economica del nucleo familiare: un ISEE non superiore a 6.000 euro (aumentato a seconda della composizione della famiglia) e determinati valori del patrimonio immobiliare e mobiliare. Come per il reddito di cittadinanza, non hanno diritto alla nuova misura i nuclei familiari che possiedono automobili di cilindrata superiore a 1.600 cc., moto superiori a 250 cc. e imbarcazioni da diporto.

Domanda reddito di cittadinanza 2023: il patto di attivazione digitale 

Ma come si invia la richiesta reddito di cittadinanza 2023? Oggi non è più possibile perché questo sussidio non esiste più.

La domanda per l’Assegno di inclusione, invece, va presentata on line sul sito INPS. Per poter ottenere il nuovo reddito di cittadinanza è necessario:

  • iscriversi nel portale 
  • sottoscrivere il patto di attivazione digitale 
  • dichiararsi immediatamente disponibili al lavoro. 

Che cos’è il patto di attivazione digitale? Si tratta di inserire il proprio profilo all’interno di questa nuova piattaforma digitale che servirà a tutti i soggetti protagonisti delle politiche attive del lavoro. 

Tutti i componenti del nucleo abili al lavoro verranno contattati dal Centro per l’Impiego o dai servizi sociali per un primo appuntamento al fine di individuare il percorso più efficace per l’inserimento nel mondo del lavoro. 

Sempre all’interno di questa nuova piattaforma, i beneficiari della MIA potranno accedere a informazioni su proposte di lavoro, corsi di formazione e tirocini.

Quante offerte di lavoro si possono rifiutare con il reddito di cittadinanza?

Il Governo ha confermato quello che aveva annunciato già alla fine del 2022: basta rifiutare una sola proposta di lavoro e si perde il diritto a percepire l’assegno

Tuttavia, la proposta di lavoro deve essere “congrua”: se a tempo indeterminato, la persona deve accettarla a prescindere dalla distanza dalla sua abitazione (tranne per i nuclei con figli fino ai 14 anni). Le offerte a tempo determinato, invece, devono essere accettate se il luogo di lavoro non dista più di 80 km o se è raggiungibile con massimo 120 minuti di trasporto pubblico.

Reddito di cittadinanza 2023: gli importi

Con il reddito di cittadinanza 2023 quanto si prende? Anche in questo caso, i vecchi importi non sono più rilevanti, perché la misura è stata eliminata.

Per quanto riguarda invece l’Assegno di Inclusione, lo riceverai mensilmente per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi, e può essere rinnovato per ulteriori 12 mesi con la sospensione di un mese.

L’importo dell’ADI dipende dalla composizione del nucleo familiare, dalla situazione abitativa e dal reddito disponibile. Gli importi mensili massimi sono:

  • 500 euro per nuclei senza minorenni o over 60;
  • 630 euro per nuclei con persone con disabilità o con età superiore ai 67 anni;

Se il nucleo è in affitto, si può ottenere un contributo extra fino a 280 euro al mese.

Arretrati reddito di cittadinanza 2023

Gli eventuali arretrati reddito di cittadinanza 2023 sono stati pagati dal governo entro dicembre 2023.

Ad agosto 2023, inoltre, l’INPS ha comunicato che eventuali rate non ancora saldate sarebbero state liquidate nel nuovo Assegno Unico e Universale entro il febbraio 2024.

Fine reddito di cittadinanza 2023: cosa è cambiato dal 2024

Questi cambiamenti, di fatto, sanciscono la fine reddito di cittadinanza 2023.

I nuclei familiari che ne hanno bisogno riceveranno comunque un supporto dallo Stato grazie all’Assegno di Inclusione, il quale ha però requisiti molto più stringenti e prevede l’erogazione di importi inferiori.

 

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