È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 maggio 2023 il Decreto legge numero 48 del 2023, noto come Decreto Lavoro 2023. Si tratta del primo provvedimento in ambito giuslavoristico del Governo Meloni.
Il nuovo provvedimento interviene su molte materie e su tantissimi aspetti del mondo del lavoro e delle politiche attive.
La notizia che interessa tantissime persone è l’eliminazione del reddito di cittadinanza, che viene sostituito, a partire dal 1° gennaio 2024, dall’Assegno di inclusione.
Un altra novità riguarda i contratti a termine, che potranno essere sottoscritti anche senza le “causali” previste dalla legge, che possono essere sostituite dalle ipotesi concordate nei contratti collettivi, anche aziendali.
Il Governo interviene anche nella disciplina introdotta dal Decreto Trasparenza: non è più necessario indicare analiticamente tutti i dati del rapporto lavorativo, ma è sufficiente rimandare al contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More che disciplina il rapporto.
Novità anche per il contratto di espansione, che viene prorogato fino al 2025.
In questo articolo vedremo nel dettaglio i contenuti più importanti di questo decreto tanto atteso.
Tutto. Il Governo archivia il sussidio, che potrà essere usufruito fino a dicembre 2023 solo dai soggetti “non occupabili”.
Per gli occupabili, invece, rimane il limite di luglio/agosto 2023 già introdotto con la Legge di Bilancio per il 2023.
Dal 1 gennaio 2024 entra in vigore l’Assegno di inclusione, la nuova misura di inclusione e di contrasto alla povertà.
Chi sono i beneficiari? I nuclei familiari al cui interno vi sia almeno:
L’importo annuo massimo è di 6.000 euro, aumentabile fino a 7.560 euro, oltre a un contributo al canone di locazione nella misura massima di 3.360 euro annui.
La durata del beneficio è fissata in 18 mensilità, rinnovabile di 12 mesi in 12 mesi.
Quando presentano la richiesta, tutti i componenti del nucleo familiare abili al lavoro, devono anche procedere con la sottoscrizione del patto di attivazione digitale e devono aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa.
Attenzione: basta rifiutare anche una sola offerta di lavoro per vedersi togliere il beneficio.
È la nuova misura di sostegno al reddito a favore dei soggetti che non possono beneficiare dell’assegno di inclusione.
Possono richiederlo i componenti dei nuclei familiari “in condizioni di povertà assoluta” che:
Chi rientra nei requisiti riceverà un importo mensile di 350 euro, per massimo 12 mesi, a patto che partecipi a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento e di accompagnamento al lavoro.
Il governo aveva annunciato di voler modificare la disciplina dei contratti a termine introdotta dal Decreto Dignità.
Con il nuovo Decreto Lavoro cambia la normativa dei contratti a tempo determinato grazie a una più agevole definizione delle causali e delle ipotesi che giustificano l’utilizzo di questo tipo di contratto.
Nello specifico, vengono abrogate le precedenti causali e sostituite da tre nuove ipotesi, ossia:
Il governo punta sulle agevolazioni per aumentare l’occupazione giovanile, con particolare attenzione ai NEET (giovani che non studiano, né lavorano).
Le aziende possono godere, per 12 mesi, di un incentivo pari al 60% della retribuzione lorda mensile, se assumono, a tempo indeterminato, dei lavoratori in possesso dei seguenti requisiti:
Il Decreto Lavoro interviene anche nella disciplina del Decreto Trasparenza, ossia la normativa che, a partire dall’estate 2022, aveva imposto alle aziende di informare i lavoratori su molti aspetti che regolano il rapporto.
Con le novità introdotte dal Governo, il datore di lavoro non è più obbligato ad esplicitare in un unico documento tutti gli aspetti normativi e contrattuali. Queste informazioni possono essere comunicate indicando il riferimento normativo del contratto collettivo, anche aziendale, che disciplina quegli aspetti.
Buone notizie anche per il ricorso ai voucher lavoro: fermo restando il limite del singolo prestatore nella misura di 2.500 euro per lo stesso datore di lavoro e 5.000 euro annui complessivi, l’azienda utilizzatrice può ricorrere a questa particolare forma di retribuzione fino ad un limite di 15.000 euro se opera nel settore dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi divertimento.
Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 30 novembre 2023, è previsto un ulteriore esonero sulla quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore.
Significa che, a partire dalla busta paga di luglio, il dipendente riceverà un somma netta superiore, senza maggiori oneri a carico dell’azienda.
Il Decreto Lavoro istituisce un fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro, con l’obiettivo di “riconoscere un sostegno economico ai familiari degli studenti delle scuole o istituti di istruzione di ogni ordine e grado, anche privati, deceduti a seguito di infortuni occorsi, successivamente al 1 gennaio 2018, durante le attività formative”.
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