Operai edili inviati in cantiere: è trasferta edilizia?

trasferta edilizia

Chi lavora nel settore edile non ha una sede di lavoro fissa, quindi vediamo come funziona quando lavora in un cantiere diverso dal solito

Succede spesso di venire inviati a lavorare in un posto diverso da quello indicato nel nostro contratto come sede di lavoro, magari perché dobbiamo andare da un cliente, oppure per andare a un evento. 

Anche nel settore edile il datore di lavoro può mandarti in un cantiere diverso da quello abituale, ma in questo caso la situazione è un po’ diversa, perché per sua natura questo settore non ha una sede di lavoro fissa

In questo articolo vedremo nel dettaglio come funziona in questo caso, a cosa hai diritto e come viene tassata una trasferta edilizia.

Trasferta edilizia: cos’è?

In generale, si parla di trasferta quando il datore di lavoro invia temporaneamente il lavoratore in un luogo diverso da quello abituale per svolgere la prestazione lavorativa.

L’elemento cardine è proprio la temporaneità, oltre al diritto del lavoratore a vedersi riconosciuti, a seconda di quanto previsto dai CCNL, l’indennità di trasferta e i rimborsi spesa.

L’indennità è visibile nella parte centrale della busta paga, dove vengono esplicitate le giornate di trasferta per le quali si ha diritto all’indennità stessa e l’importo complessivo.

Come funziona la trasferta in edilizia

Abbiamo detto che, diversamente da altri settore, in quello edile non è specificata nel contratto una sede di lavoro fissa. Anche in questo caso, però, se sei un operaio edile e il tuo datore di lavoro ti chiede di andare a lavorare temporaneamente in un luogo diverso da quello abituale, hai diritto al rimborso spese relative ai trasporti.

Non solo: se sei mandato a lavorare in un cantiere diverso da quello per il quale sei stato assunto e che si trova oltre i limiti di distanza previsti dai vari accordi locali, ti spetta anche la trasferta, che in edilizia viene chiamata diaria

Attenzione: nel caso in cui tu in fase di contratto abbia concordato con il datore sedi diverse in cui svolgere il tuo lavoro, allora non si parla di trasferta edilizia.

La diaria corrisponde ad almeno il 10% da calcolarsi sugli elementi della retribuzione. I contratti collettivi regionali o provinciali possono prevedere una percentuale più alta. Questa somma non è dovuta in due casi:

  • il cantiere si trova nel tuo comune di residenza
  • vieni inviato in un altro cantiere per permetterti di essere più vicino a casa. In questo caso lo spostamento comporta un effettivo vantaggio per te.

L’azienda è tenuta al pagamento o in alternativa al rimborso anche delle eventuali spese di pernottamento e del vitto, a meno che non sia stata concordata preventivamente un’indennità forfettaria. Attenzione però: se il datore paga il pernottamento nel luogo del cantiere, non hai diritto alla diaria.

Come funziona la tassazione delle trasferte in edilizia

La diaria, come le trasferte negli altri settori, ha una tassazione diversa in base al luogo della missione. Infatti, la trasferta nel territorio comunale dove il lavoratore è stato assunto è interamente imponibile e lo stesso vale per i rimborsi spese.

L’indennità di trasferta edilizia fuori comune è esente dalla tassazione e dai contributi entro 46,48 euro giornalieri per trasferte nazionali e 77,46 euro per trasferte estere. La cifra che va oltre questi importi verrà tassata.

Se oltre alla trasferta edilizia viene riconosciuto anche il rimborso spese o del vitto e dell’alloggio, l’indennità esente è ridotta di un terzo e quindi, 30,89 euro giornalieri per trasferte in Italia e 51,64 euro per trasferte all’estero.

Nel caso in cui, invece, ci sia un rimborso analitico con nota spese, i limiti per l’esenzione si abbassano a 15,49 euro per le trasferte nazionali e a 25,82 euro per missioni all’estero.

 

 

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