Smart working, quanti giorni a settimana?

(foto Shutterstock)

Gestire lo smart working: gli interrogativi più ricorrenti per la riorganizzazione del lavoro post pandemia

Secondo una recente indagine, una volta terminata l’emergenza pandemica, la necessità di gestire lo smart working riguarderà più del 66% delle grandi imprese.

Ritorno in presenza, alternanza lavoro in presenza/lavoro da casa, chiusura o ristrutturazione degli spazi di lavoro: sono solo alcuni dei modi di (ri-organizzare il lavoro da parte delle aziende. 

Nel caso in cui la società volesse adottare lo smart working, c’è un numero massimo di giorni da rispettare oppure può decidere di far svolgere tutta la prestazione settimanale e mensile da casa?

 Smart working solo con il consenso del lavoratore

In questo articolo parliamo dello smart working ordinario, ripristinato, dopo l’esperienza della pandemia, dalla legge di Bilancio e di nuovo in vigore dal 1 gennaio 2023.

La disciplina ordinaria prevede che il lavoratore possa lavorare in smart working a condizione che vi sia il consenso di entrambe le parti.  

Quanti giorni si possono fare di smart working?

Se dunque c’è l’accordo di lavoratore e azienda, non c’è alcun limite ai giorni di smart working.

Si può lavorare anche tutta la settimana da casa? Si, se le parti sono d’accordo, l’intera prestazione lavorativa settimanale può essere svolta in modalità agile.

Secondo la definizione normativa di smart working offerta dal decreto legislativo 81 del 2017 «La prestazione lavorativa viene  eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una  postazione fissa, entro i soli  limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale,  derivanti  dalla legge e dalla contrattazione collettiva.»

Significa che deve essere rispettato l’orario lavorativo, ma non c’è alcun limite al numero massimo di giorni in modalità di lavoro agile.

Diversi approcci e diverse soluzioni

Le diverse soluzioni adottate dalle società sono date dal fatto che lavoratore e azienda possono decidere assieme quale sia la soluzione ideale per entrambi, che concili la produttività aziendale e le esigenze del collaboratore. 

Non essendoci alcun vincolo normativo ed essendo rimessa alla libera negoziazione delle parti, l’estensione del lavoro agile è regolata in modo diverso a seconda dei casi: ci sono aziende che hanno previsto un graduale rientro in presenza, altre che hanno preferito concordare l’alternanza flessibile tra lavoro da remoto e lavoro in sede, altre che hanno deciso di riorganizzare o chiudere definitivamente i propri uffici.

 

 

 

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