Crisi e potere d’acquisto: aziende sostengono le persone

img 1: “Una donna fa la spesa al supermercato”
(foto Shutterstock)

Welfare aziendale e fringe benefit per aiutare le persone ad affrontare le difficoltà economiche. L’indagine di AIDP

In un contesto generale che vede l’inflazione raggiungere il 9%, e un aumento costante dei costi di bollette e carburante, le aziende si mostrano pronte ad aiutare le persone che lavorano attraverso strumenti di welfare, fringe benefit e contributi una tantum.

L’indagine di AIDP sui direttori del personale, presentata al 51° Congresso nazionale dell’associazione, evidenzia la buona volontà e l’intraprendenza delle aziende nel supportare le persone in questo momento di difficoltà economica.

La ricerca AIDP

AIDP ha intervistato un campione di 614 direttori del personale, ottenendo un quadro d’insieme che vede le aziende protagoniste nel sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie. Il 13% delle realtà aziendali ha già deciso misure di sostegno, e il 47% sta valutando su quali interventi concentrarsi per aiutare le persone.

Il 30% circa, invece, non prevede, per il momento, misure di supporto. Tra le aziende che hanno già previsto questi interventi, il 44% ha potenziato gli strumenti di welfare aziendale già esistenti, e il 37% ha investito direttamente su misure più dirette, come i fringe benefit e i bonus bollette fino al tetto dei 600 euro.

Il 29% delle aziende intervistate ha previsto aumenti retributivi stabili in una percentuale che va dal 3% a oltre il 7%. La percentuale più importante degli aumenti retributivi è nella fascia dal 3 al 5%, e identifica il 14% delle aziende.

Quali sono i motivi che portano una parte delle aziende a non farsi carico del sostegno? Principalmente si tratta di vincoli di bilancio e di previsioni di fatturato negative. Questi due fattori fanno sì che, una percentuale di aziende, non preveda misure di supporto al reddito delle persone. 

Nel 40% dei casi, per le aziende questi provvedimenti sono stati decisi in modo unilaterale, senza il coinvolgimento dei sindacati. Relativamente alla crisi energetica, il 69% dei direttori del personale ha dichiarato che questa non avrà ripercussioni sull’organico, mentre per il 12% la possibilità di riduzione del personale è reale e molto probabile.

Strumenti di sostegno al reddito

Gli strumenti di sostegno al reddito a cui le aziende fanno ricorso sono molti e diversi: si va dai buoni carburante al contributo una tantum, fino ad una mensilità aggiuntiva in busta paga.

Il welfare viene declinato in modo da rispondere il più possibile alle necessità delle persone, compatibilmente con gli obiettivi di business e le performance delle aziende.

Quasi un direttore del personale su due sta prendendo in considerazione il ricorso a strumenti di welfare per aiutare le persone a superare la complessità del momento, considerando come il potere d’acquisto della popolazione sia centrale per il buon funzionamento dell’economia.

Produttività e benessere del lavoratore sono strettamente legati: partendo da questo concetto, ormai consolidato soprattutto nelle aziende di grandi dimensioni, i direttori del personale stanno analizzando le diverse esigenze delle persone per individuare gli strumenti di welfare più adeguati e non disperdere risorse importanti.

 

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