In arrivo nuovi bonus, taglio al cuneo fiscale e più soldi in busta paga per contrastare il caro vita
Con il decreto Aiuti Bis, il decreto legge numero 105/2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto, il Governo ha previsto ulteriori misure di sostegno a favore di lavoratori e imprese.
Si tratta del secondo piano di interventi per contrastare il caro vita, dopo quelli già introdotti con il primo Decreto Aiuti di maggio 2022: le novità più importanti riguardano l’estensione della platea dei beneficiari del bonus 200 euro, la riduzione del cuneo fiscale, la rivalutazione delle pensione. Oltre ad incentivi e bonus per le imprese.
Il Governo prosegue lungo la strada dei bonus. Per arginare gli effetti del caro vita provocato dall’aumento dei costi delle materie prima, la misura più efficace è garantire una maggiore liquidità in busta paga.
Il Decreto Aiuti bis non ripete il bonus 200 euro per tutti i lavoratori, ma estende la platea dei beneficiari. Inizialmente, avevano diritto al bonus solo i dipendenti assunti alla data del 18 maggio 2022. Il nuovo decreto riconosce il bonus anche a coloro che hanno un contratto di lavoro in essere nel mese di luglio 2022 e che da gennaio a giugno hanno goduto della contribuzione figurativa da parte dell’INPS (ad esempio, i lavoratori in cassa integrazione, in congedo parentale, in maternità o in malattia di lungo periodo).
Per i pagamenti, però, bisogna aspettare: il bonus verrà erogato, da parte del datore di lavoro, nel mese di ottobre.
Novità anche per il bonus 200 euro per autonomi e professionisti: in attesa del decreto attuativo, sono stati stanziati 100 milioni di euro in più.
Le altre due misure si muovono nella stessa direzione: garantire ai cittadini più soldi in busta paga e contenere gli effetti negativi dell’inflazione record.
La prima novità è una nuova riduzione del cuneo fiscale, ossia la differenza tra quanto costa il dipendente all’azienda e quanto percepisce quest’ultimo in busta paga.
Ridurre il cuneo fiscale significa, in sintesi, assicurare più soldi al lavoratore, a costi invariati per l’azienda. In questo caso, per tutti i lavoratori con un reddito inferiore a 35.000 euro, viene aumentata la percentuale di esenzione contributiva di un 1,2% che si somma allo 0,8% già previsto a gennaio. In questo modo, l’azienda risparmia circa un 2% di contributi e il risparmio si traduce in un maggior netto in busta paga.
L’altra novità è l’aumento delle pensioni: i pensionati con un reddito inferiore ai 35.000 euro e un assegno mensile pari o inferiore all’importo di 2.692 euro percepiranno, da ottobre, un assegno pensionistico maggiorato. Tale risultato è ottenuto grazie all’anticipo del sistema di indicizzazione da gennaio 2023 ad ottobre 2022.
Di quanto aumentano le pensioni? L’aumento dovrebbe essere del 2%, ossia in media, di 10 euro per ogni 500 euro di pensione. È una misura che interessa il 90% dei pensionati italiani.
Buone notizie anche per le aziende che hanno già introdotto o hanno in programma di erogare dei benefits ai propri dipendenti, inclusi i rimborsi delle bollette domestiche.
Il Decreto Aiuti Bis ha introdotto due importanti novità in materia.
La prima riguarda l’innalzamento della soglia di esenzione da tasse e contributi, che passa, per il 2022, da 258 euro a 600 euro.
La seconda novità riguarda la possibilità di far rientrare nei benefit (sempre all’interno della soglia di 600 euro) “le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale”.
Per tutto il 2022, queste forme di sostegno sono esenti da tasse e contributi.
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