Proroga divieto di licenziamento, nuove indennità per gli stagionali, sgravi contributivi per chi assume, ampliamento del contratto di espansione. Tutte le novità dal 26 maggio 2021
Con il Decreto Sostegni bis (dl 73/2021 del 25 maggio 2021) arriva un nuovo piano di aiuti da 40 miliardi di euro a favore del mondo del lavoro, delle imprese e dell’occupazione in questa fase di ripresa dopo le fasi più dure della pandemia di Covid-19.
Vediamo in sintesi le principali novità per il lavoro in vigore dal 26 maggio 2021.
La proroga del divieto di licenziamento è stata al centro del dibattito politico. Nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale è stata prevista la proroga del divieto di licenziamento per ragioni economiche esclusivamente per le aziende che dopo il 1 luglio usufruiranno della cassa integrazioneÈ uno strumento previsto dalla legge ed erogato dall’INPS per integrare o sostituire lo stipendio dei lavoratori che hanno subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’azienda. More ordinaria per la durata del trattamento di integrazione salariale fruito entro il 31 dicembre 2021.
Il nuovo provvedimento del governo ripropone, inoltre, le indennità a favore di alcuni lavoratori dei settori più colpiti dalla pandemia.
Chi ha diritto alle nuove indennità?
L’indennità una tantum di 800 euro spetta invece:
È questa una delle novità più importanti. Di cosa si tratta? Il contratto di rioccupazione è un particolare contratto di lavoro subordinato, con esonero contributivo totale al 100% (fino a 6.000 euro annui) per i primi sei mesi. È una misura che punta a incentivare l’assunzione di disoccupati. L’assunzione, da formalizzarsi per iscritto, deve essere accompagnata da un progetto individuale di inserimento, finalizzato a garantire l’adeguamento delle competenze professionali del lavoratore al nuovo contesto lavorativo.
Viene ulteriormente abbassata la soglia dimensionale delle aziende – da 250 a 100 dipendenti – per poter accedere a questa particolare forma di incentivo all’esodo.
La normativa emergenziale ha valorizzato il contratto di espansione: si tratta di uno dei metodi per favorire il ricambio generazionale in azienda, prevedendo l’uscita agevolata di alcuni lavoratori più prossimi alla pensione, a fronte del reinserimento di nuove giovani risorse e in una prospettiva di riorganizzazione finalizzata al progresso e allo sviluppo tecnologico.
Novità anche per il contratto di solidarietà, una speciale forma di integrazione salariale che si applica nel caso in cui venga pattuito una riduzione dell’orario lavorativo, in ragione del principio “lavorare meno, lavorare tutti”.
Possono chiedere 26 settimane di integrazione salariale (fino al 31 dicembre 2021), le aziende che hanno avuto un calo del 50% del fatturato del primo semestre del 2021 rispetto a quello del 2019.
La parte di orario non lavorato viene coperta al 70%, ma l’impresa deve impegnarsi nella stipula dell’accordo collettivo al mantenimento dei livelli occupazionali.
Ai datori di lavoro privati dei settori del turismo e degli stabilimenti termali e del commercio è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, da fruire entro il 31 dicembre 2021, nel limite del doppio delle ore di integrazione salariale già utilizzate nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2021.
È sospesa fino a fine anno la riduzione mensile del 3% dell’assegno di disoccupazione.
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