#RiParto: il bando per finanziare il welfare al femminile

#RiParto: il bando per finanziare il welfare al femminile
(foto Shutterstock)

Finanziamenti a favore delle aziende che introducono benefit e servizi per le lavoratrici appena diventate mamme

È stato pubblicato il 6 giugno 2022 il bando per sostenere gli interventi di welfare aziendale a favore delle lavoratrici neomamme.

#RiParto è un’iniziativa promossa dal Governo – Dipartimento delle Politiche della Famiglia e rientra nell’ambito degli interventi del PNRR. 

Il bando è destinato alle imprese di qualsiasi dimensione. Per le aziende che presentano la domanda di finanziamento sono stati stanziati 50 milioni di euro. L’obiettivo? Secondo la ministra Bonetti «promuovere e sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro femminile».

Quali progetti finanzia?

L’ambito di intervento è suggerito dal sottotitolo del bando #RiParto: «Percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work-life balance»

All’interno di questo perimetro, il bando permette il finanziamento di progetti che rientrano in una o più delle seguenti macroaree: 

1) supporto all’assunzione del nuovo ruolo genitoriale in un’ottica di armonizzazione della vita privata e lavorativa, comprese iniziative di sostegno psicologico e fisico;

2) incentivi economici finalizzati al rientro al lavoro dopo il parto/adozione;

3) formazione e aggiornamento per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo il parto/adozione.

La misura del finanziamento cambia in base alle dimensioni dell’azienda: si va da un minimo di 15.000 a un massimo di 50.000 euro per le aziende con meno di 10 dipendenti, fino a un massimo di 200.000 euro per le grandi aziende.

In ogni caso, è richiesto alle società di compartecipare in misura percentuale (10%) ai costi del progetto, ovvero di contribuire attraverso risorse finanziarie o risorse umane, beni e servizi.

Smart Working, nido aziendale e molto altro

Il Bando indica, a titolo esemplificativo, alcune possibili azioni di intervento:

  • flessibilità oraria e organizzativa: smart working, part time, banca ore, nuovi permessi e congedi);
  • misure di sostegno alla natalità e di facilitazioni al reinserimento: bonus, corsi di formazione e aggiornamento, ecc.);
  • progetti di supporto alla genitorialità: servizi per l’infanzia, baby sitting, centri estivi, ecc.).

 A chi devono essere rivolte queste azioni? A tutte le lavoratrici della società che partecipa al bando, comprese le collaboratrici autonome e le dipendenti interinali.

 Per quanto riguarda il tempo di azione, tutti i progetti devono avere una durata non inferiore a 24 mesi e devono essere realizzati direttamente dalla azienda partecipante.

Come viene valutata la domanda?

La richiesta di partecipazione al bando deve essere presentata entro il 5 settembre 2022. Tra gli allegati da trasmettere va inserita una relazione sui programmi di welfare eventualmente promossi in azienda, e il piano finanziario del progetto di cui si chiede il finanziamento.

Le domande vengono valutate da un’apposita commissione che stila una graduatoria finale.

Quali sono i criteri di valutazione? L’innovazione, la sostenibilità, la concretezza, l’economicità e l’efficacia del progetto: per ciascuno di questi elementi viene attribuito un punteggio da 0 fino a 20 punti.

Vengono finanziati tutti i progetti che rientrano nella graduatoria nell’ambito dei 50 milioni di euro stanziati.

 

 

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