Macchine profetiche, tra intuizione naturale e ingegno artificiale

img 1: “Vittorio Di Tomaso, Partner di H-FARM Innovation, intervento ad Agenda 2030”
(In foto Vittorio Di Tomaso, Partner H-FARM Innovation)

H-FARM Innovation interpreta l'Intelligenza Artificiale: prevedere il futuro per migliorare il business e la vita quotidiana

L’Intelligenza Artificiale può trasformare la vita di ognuno, migliorando lavoro e tempo libero. Essa consente di prevedere futuri possibili, rendendo così più efficaci le soluzioni e gli interventi di aziende e Pubblica Amministrazione nel presente

A raccontare come funzionano le macchine realizzate grazie alle nuove tecnologie, è Vittorio Di Tomaso, Partner di H-FARM Innovation, società impegnata nella trasformazione digitale delle imprese e tra i protagonisti dell’evento Agenda 2030 di SHR Italia

Intelligenza artificiale

La macchina è in grado di creare immagini capaci di evocare suggestioni ed emozioni, esattamente come è in grado di fare la mente umana

«Per me, l’Intelligenza Artificiale è interessante perché ci propone due approcci diversi che, integrandosi, possono portare a risultati straordinari  – spiega Vittorio Di Tomaso  –. Da una parte il ragionamento basato su ingegneria, tecnica, efficacia, e costruzione di sistemi sempre più performanti, dall’altra un aspetto più filosofico che, in qualche modo, riguarda la possibilità che la materia pensi. 

Il nostro cervello è costituito da molecole, e siamo in grado di pensare. Ma può il pensiero essere prodotto dal silicio? Possono, a loro volta, le macchine all’interno dei Data center, pensare?  – si chiede Vittorio Di Tomaso  –. 

Non si possono programmare macchine pensanti, ma si possono addestrare, educare. Imparare significa trasferire conoscenza, informazioni, per poi agire nel mondo. La conoscenza dipende dall’esperienza, e il meccanismo con cui noi impariamo si chiama inferenza».

Il modello induttivo e abduzione

L’Intelligenza Artificiale nasce negli anni ‘50 sul modello della deduzione: «Originariamente si partiva dalle premesse, e poi si procedeva con la deduzione. La potenza della deduzione è che se le premesse sono corrette, le conclusioni che ne derivano sono corrette – prosegue Di Tomaso –. Ma il mondo è fatto di esperienze, e queste sono mutevoli

Da qui nasce e si sviluppa un altro modello, basato sull’induzione: attraverso le osservazioni si generalizza, e si è in grado di prevedere. L’Induzione consente di utilizzare il passato, per prevedere il futuro. Oggi, l’Intelligenza Artificiale si esprime attraverso sistemi che disegnano futuri possibili, che possono avverarsi, o meno. Per l’economia, l’interesse è che le previsioni siano le più accurate possibili».

Ma l’induzione non è mai sicura. «Nel mondo reale noi non apprendiamo davvero tramite l’induzione – conclude Vittorio Di Tomaso –.  Il terzo modo per produrre conoscenza è l’abduzione, la capacità di passare dalle osservazioni alle cause». L’unione di intuizione naturale e ingegno permette di costruire sistemi efficienti, capaci di proporre soluzione ai problemi. 

La sfida è quella di progettare macchine capaci di migliorare la qualità della vita di una persona, e di migliorare il mondo del lavoro, chiedendosi sempre quali siano i limiti di responsabilità che si possono attribuire a esse, considerando i diversi ambiti di applicazione.

Leggi anche:

‘Zwap, connessioni più vere grazie a intelligenza artificiale’

‘Fastweb, inclusione e convivenza tra differenze’

‘La via della sostenibilità, le comunità energetiche, cosa sono?’

‘Strumenti digitali per la gestione della forza lavoro, AWMS’

‘Il lavoro interiore, riflessioni del filosofo Vito Mancuso’

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.