Pagare un debito cedendo un quinto dello stipendio è una pratica diffusa, ecco come si chiede e quanto si può ottenere
Lo stipendio, al netto delle ritenute operate su di esso, non può essere ridotto più del quinto per periodi superiori a 10 anni, oltre a ciò bisogna anche considerare che lo stipendio non sia già ridotto da precedenti pignoramenti o delegazioni di pagamento.
Esempio
Ipotizzando che un lavoratore percepisca uno stipendio netto annuo 20.000 euro in 14 mensilità, senza che vi siano ulteriori trattenute a titolo di pignoramento o delegazioni di pagamento, il lavoratore a tempo indeterminato potrebbe ottenere fino a 333,33 euro mensili per 10 anni.
20.000,00/12=1.666,66
1.666,66 x 20%= 333,33 euro netti (quota massima cedibile)
Il lavoratore deve, dopo aver scelto l’istituto finanziario erogatore del prestito, dimostrare alla banca o alla società finanziaria di essere in possesso dei requisiti per pagare il suo debito attraverso la cessione del quinto.
Una volta che l’istituto finanziario avrà accertato i requisiti stipulerà con il lavoratore un contratto con cui quest’ultimo cederà parte dei suoi futuri stipendi.
I documenti solitamente richiesti dall’Istituto Finanziario per la concessione di un prestito contro cessione dello stipendio sono:
Cosa bisogna presentare al datore di lavoro:
Il lavoratore che intenda chiedere un prestito ad una banca o ad una finanziaria può pagare il suo debito, attraverso delle trattenute operate dal proprio datore di lavoro sullo stipendio, se titolare di uno stipendio fisso. Il lavoratore deve comunicare alla società finanziaria di voler pagare il proprio debito attraverso il suo datore di lavoro che, al momento del pagamento dello stipendio, verserà parte dello stesso direttamente alla società finanziaria.
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