Consuetudini lavorative pericolose per i dipendenti e infortunio sul lavoro

(foto Shutterstock)

Azienda e amministratori delegati condannati al risarcimento dei danni per non aver adeguatamente formato un dipendente sul funzionamento di un macchinario

IL FATTO

Un operaio assunto presso un’azienda metalmeccanica con mansioni di verniciatore e collaudatore, mentre era impiegato nell’attività di manutenzione di un macchinario, è stato colpito da un piccolo oggetto di metallo che gli ha procurato lesioni personali alla mano destra, causandogli un infortunio guarito in 135 giorni, e una limitazione funzionale dell’indice destro.

Se il lavoratore avesse ricevuto le corrette informazioni sulle modalità di lavorazione, l’infortunio si sarebbe potuto evitare?

LA DECISIONE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Nell’azienda esisteva una prassi di lavoro ormai consolidata nel tempo, conosciuta da tutti. Dalle indagini, però, è emerso che le operazioni di manutenzione che venivano effettuate sul macchinario che ha causato l’infortunio, non erano quelle regolamentari.

Erano operazioni manuali molto rischiose, effettuate per accorciare i tempi di produzione, che venivano svolte senza nessuna attività di formazione specifica e senza adeguate istruzioni operative.
Per questi motivi la Cassazione ha giudicato colpevoli sia i due amministratori delegati che si sono succeduti negli anni, sia l’azienda, per aver tollerato per lungo tempo attività rischiose per i dipendenti.

Gli amministratori e l’azienda sono stati anche condannati per lesione colposa aggravata dal mancato rispetto delle norme antinfortunistiche. Inoltre, è stata riconosciuta l’aggravante della responsabilità amministrativa per non aver adottato un modello organizzativo idoneo a prevenire l’infortunio, tollerando prassi pericolose per rendere il ciclo produttivo più veloce ed economico.

(Sentenza n. 48779 del 2 dicembre 2019).

 

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.