Guida pratica e completa su come funzionano le ferie durante il periodo di preavviso
Facciamo finta che le cose a lavoro non vanno bene, che i rapporti con i colleghi sono difficili da gestire e magari non ti piace più quello che fai.
Oppure semplicemente, hai voglia di cambiare aria e di investire le tue energie in una nuova opportunità lavorativa e per questo dai le dimissioni. In questi casi, esattamente come succede per il licenziamento, devi rispettare un periodo di tempo stabilito dalla legge, ma più nello specifico dalla contrattazione collettiva.
Il periodo di preavviso, infatti, è quella fase di transizione in cui hai ancora ufficialmente un legame professionale con il tuo datore di lavoro, mentre il contratto è già più verso la fine. Tanti nostri lettori si chiedono: se me ne vado, cosa succede a tutto quello che ho maturato e non goduto? si possono prendere ferie durante il preavviso?
Come spesso accade, la risposta dipende da vari fattori, come le regole imposte dal contratto collettivo e la volontà o meno del datore di lavoro di concederle. Ma attenzione, ci sono istruzioni legali ben precise che regolano questa situazione, e non tutte le risposte sono così scontate come sembrano. Vediamo insieme come funziona!
Se prendiamo a riferimento solo ed esclusivamente quello che dice la legge, non è possibile sovrapporre nello stesso periodo ferie e preavviso.
L’articolo che regola il preavviso è il 2118 del Codice Civile, ma la norma che stabilisce il divieto di ferie durante il preavviso è il 2109, secondo la quale il periodo di preavviso previsto dall’articolo 2118 non può essere conteggiato nelle ferie. Questo per un motivo ben preciso:
Due scopi così diversi, quindi, non possono convivere nello stesso periodo senza causare problemi.
Esiste, però, una piccola via di fuga per cui durante il preavviso si possono fare le ferie, ma con alcune limitazioni importanti. Nello specifico, durante il periodo di preavviso si possono fare ferie, solo se:
Cosa succede quindi di diverso rispetto all’ordinario? Se riesci a firmare un accordo con il tuo datore di lavoro, le ferie sostituiranno al 100% il preavviso e quindi il termine del preavviso non verrà spostato in avanti. Semplicemente, le ferie che avevi accumulato e che non avevi goduto, verranno usate come un cuscinetto e non ti verranno pagate alla fine del rapporto di lavoro, a meno che il residuo che hai non sia superiore alla durata del preavviso.
Al contrario, se non c’è nessun accordo con l’azienda, ogni periodo di ferie che prendi non farà altro che congelare il tuo preavviso per la durata corrispondente alle ferie stesse. Così facendo, quindi, il termine di preavviso verrà spostato in avanti di tanti giorni quanti sono quelli di ferie che hai preso.
Se il datore di lavoro ti ha fatto trovare la lettera di licenziamento, è naturale chiedersi cosa succede. Come puoi capire, i fatti possono cambiare in base al tipo di licenziamento che ti viene intimato dall’azienda e soprattutto se, come nel caso del licenziamento disciplinare, serve rispettare una specifica procedura.
In ogni caso, in via del tutto generica, ogni volta che l’azienda decide di porre fine al rapporto di lavoro, deve rispettare un preavviso stabilito, ancora una volta, dai singoli CCNL che non è fisso, ma varia in base alla tipologia di contratto, alle mansioni del lavoratore, al suo inquadramento e agli anni lavorati in quella azienda.
Tutto questo non vale se si tratta di licenziamento per giusta causaÈ il licenziamento inflitto senza preavviso a fronte di una condotta del dipendente talmente grave da non consentire la prosecuzione, neanche temporanea, del rapporto. More. In quest’ultimo caso, infatti, si è verificato un fatto talmente grave che non permette di proseguire la collaborazione nemmeno per pochi giorni e quindi il rapporto si chiude immediatamente.
Ma cosa succede alle ferie durante il preavviso di licenziamento? la risposta è dipende. Abbiamo capito che il codice civile impone come regola che le ferie non possono essere sovrapposte al preavviso. Ma questo divieto non è assoluto: il datore di lavoro può comunque decidere di farti prendere ferie dopo averti comunicato il licenziamento, ma:
Tutto questo vale se è l’azienda a obbligarti a fare le ferie, ma potrebbe essere diverso se tu sei d’accordo nel farle. In questo caso, le regole sarebbero simili a quelle che abbiamo visto per le dimissioni.
In ogni caso, nel nostro ordinamento, esistono diverse forme di licenziamento a cui l’azienda può fare richiamo in base alle diverse situazioni. Nello specifico, esistono tre possibilità, che vediamo di seguito.
L’azienda pone fine al rapporto di lavoro perché una o più tue condotte hanno rovinato, in modo irreparabile, il vincolo di fiducia con il datore di lavoro. In questo caso, è obbligatorio per l’azienda rispettare una procedura specifica di licenziamento che è disciplinata soprattutto dallo Statuto dei Lavoratori. Questi comportamenti, a seconda della loro gravità, potranno portare a una giusta causa di licenziamento, e in questo caso il termine del rapporto sarà immediato, oppure a un giustificato motivo soggettivo, tipico caso di grave inadempimento degli obblighi di contratto.
In questo caso, il licenziamento avviene per motivi che non riguardano la tua condotta, ma la situazione aziendale. Ad esempio, potrebbe esserci un blocco di produzione oppure, nei casi più gravi, la chiusura aziendale per provvedimenti di autorità competenti. Anche in questo caso, deve essere rispettata una procedura precisa e, soprattutto, prima di arrivare al licenziamento, il datore di lavoro deve dimostrare di aver provato a spostarti in altre mansioni.
L’azienda può decidere di licenziare un gruppo di dipendenti seguendo le regole contenute nella legge 223/1991. Nello specifico, in un arco temporale di 120 giorni, deve licenziare più di 5 dipendenti scelti in base a dei criteri specifici.
Il discorso cambia un po’ se ti stai avvicinando alla data di pensionamento e cioè alla fine definitiva della propria carriera professionale. Forse non lo sai, ma anche se hai maturato i requisiti per andare in pensione, che sia anticipata o no, dovrai presentare le dimissioniL’atto unilaterale con cui il lavoratore comunica di voler interrompere il rapporto lavorativo con il datore di lavoro. More al tuo datore di lavoro.
Come puoi capire, quindi, anche in questo caso serve rispettare un periodo di preavviso soprattutto per dare il tempo al tuo datore di lavoro di trovare una nuova persona per sostituirti.
Come possiamo valutare, quindi, il preavviso per pensionamento con le ferie eventualmente residue? Molti lavoratori preferiscono usare le ferie residue per concludere il rapporto in maniera più rilassata. Anche qui, però, deve esserci consenso: puoi prendere le ferie durante il preavviso per pensionamento, ma solo se sia tu che il datore di lavoro siete d’accordo.
Una particolarità riguarda i rapporti con il datore di lavoro: molte aziende, in caso di pensionamento, sono più inclini a concedere ferie residue, anche per motivi organizzativi. Tuttavia, se non le utilizzi, hai sempre diritto all’indennità per ferie non godute, che ti sarà liquidata insieme alle competenze di fine rapporto.
Esiste un vero e proprio obbligo di ferie durante il preavviso? No, ma il datore di lavoro può decidere di firmare un accordo insieme a te per evitare di pagarti le ferie residue. Perché dovrebbe farlo? Perché magari nel momento in cui decidi di andartene non ha la liquidità economica per pagare in busta paga l’equivalente delle ferie che non hai ancora goduto.
In ogni caso, secondo la legge, non può obbligarti a prendere ferie senza il tuo consenso. Se lo fa, come abbiamo già spiegato nei paragrafi precedenti, il periodo di preavviso si allunga automaticamente. Questa norma serve a proteggerti e a garantire che tu possa godere appieno dei tuoi diritti sia come lavoratore che come persona.
Ti ricordiamo, infatti, che durante il periodo di preavviso il rapporto di lavoro prosegue normalmente senza alcuna modifica in termine di retribuzione o di maturazione di elementi come le ferie, i permessi o altro eventualmente previsto dalla contrattazione collettiva.
Vuoi concordare l’utilizzo delle ferie durante il preavviso? La strada migliore è scrivere una lettera accordo ferie durante il preavviso e firmarla. Non è niente di complicato, ma deve essere chiara e dettagliata.
Certamente, sarà l’azienda a farsi carico della scrittura di questa lettera, ma dovrà consegnarti una copia affinché tu possa leggere e verificare che vada tutto bene.
Ecco un esempio generico e semplice di accordo:
Oggetto: Richiesta di fruizione delle ferie maturate e non godute durante il periodo di preavviso per dimissioni volontarie
Gentile [Nome del responsabile],
In seguito agli accordi verbali intercorsi, in riferimento alle dimissioni volontarie rassegnate, sono a chiedere di fruire delle ferie residue dal [data] al [data] e quindi in sostituzione al periodo di preavviso previsto per il mio inquadramento.
Sono a chiedere, dunque, che la fruizione delle ferie non comporti in nessun modo una sospensione del periodo di preavviso contrattualmente stabilito.
Il mio ultimo giorno di lavoro, per tale motivo, rimarrà invariato al xx/xx/xxxx.
Cordiali saluti,
[firme reciproche]
Con una lettera come questa si mette nero su bianco le richieste di ambo le parti evitando eventuali malintesi.
In definitiva, quindi, ferie e preavviso possono convivere, ma solo con regole chiare e un accordo reciproco. Che si tratti di licenziamento, dimissioni o pensionamento, la parola d’ordine è: comunicare!
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