Nuova proroga per il lavoro agile: modalità semplificata fino alla primavera. Ecco le regole aggiornate
È ufficiale: il decreto legge 221 del 2021 ha prorogato fino al 31 marzo 2022 la possibilità di utilizzare lo smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More semplificato. Fino alla prossima primavera non è richiesto il consenso del lavoratore e l’azienda si può avvalere di una procedura più snella e veloce.
Ma cosa significa «modalità semplificata»? La semplificazione riguarda unicamente l’azienda e gli adempimenti amministrativi.
Innanzitutto, in deroga alla normativa ordinaria, fino al 31 marzo 2022 non è necessario l’assenso del lavoratore allo smart working: ciò significa che il datore di lavoro può decidere unilateralmente di collocare il lavoratore in modalità agile. È questa una prima «semplificazione».
Gli altri aspetti riguardano la trasmissione delle comunicazioni e dell’elenco dei lavoratori, attraverso il portale governativo cliclavoro.
Anche nella versione semplificata, l’azienda è obbligata a fornire una precisa informativa sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro. In questo caso la semplificazione riguarda l’invio della informativa, che può essere assolto anche tramite una comunicazione via mail al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Per quanto riguarda, invece, la tutela contro gli infortuni sul lavoro, non cambia nulla rispetto alla normativa ordinaria: lo smart workers è sempre tutelato contro gli infortuni subiti in modalità agile, anche in itinere.
Il numero dei contagi ha proporzionalmente aumentato anche il numero di persone in isolamento domiciliare. L’Inps ha risposto a questa domanda: un soggetto in isolamento domiciliare o in quarantena può continuare a lavorare in smart working? Con il messaggio 3653/2020 l’Inps ha affermato che sì, il dipendente in isolamento può prestare attività lavorativa in smart working, ma in questo caso non ha diritto ad alcun trattamento economico di malattia.
Il ritorno alla normalità e la fine della situazione emergenziale lasceranno spazio all’applicazione delle linee guida introdotte dal Protocollo sullo Smart Working firmato lo scorso 7 dicembre da aziende e sindacati. Una regola su tutte: per il lavoro agile sarà necessario anche il consenso del lavoratore.
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