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Contratto a tempo indeterminato

Il contratto a tempo indeterminato è da sempre la tipologia contrattuale preferita dai lavoratori italiani grazie alla sicurezza e alla stabilità che garantisce. Ma di cosa si tratta nello specifico, e quali sono i suoi vantaggi? Se vuoi conoscere tutte le regole e le novità legislative sul contratto a tempo indeterminato, in questa sezione troverai tutti i contenuti aggiornati scritti dai nostri professionisti ed esperti del mondo del lavoro.

Contratto a tempo indeterminato: scopri tutti i nostri articoli dedicati

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Contratto a tempo indeterminato: definizione

In generale, un contratto a tempo indeterminato stabilisce un rapporto continuativo e senza alcuna scadenza prestabilita tra un datore di lavoro e un dipendente. Il contratto, dunque, non prevede una data di fine, e il rapporto professionale continua fino a quando una delle parti decide di terminarlo in base alle leggi e alle regole in vigore.

Il contratto a tempo indeterminato è la regola generale. Ciò significa che se nel contratto di lavoro non è stato inserito alcun termine finale, il rapporto si deve considerare a tempo indeterminato. L’apposizione di un termine deve risultare in forma scritta, altrimenti si considera come non apposto e il contratto è a tempo indeterminato.

Come abbiamo detto, questo tipo di contratto fornisce una maggiore stabilità lavorativa al dipendente rispetto ai contratti a tempo determinato, che hanno una data di scadenza prefissata o sono legati a specifici progetti o periodi di tempo.

Tra i vantaggi dell’indeterminato vi è sicuramente la stabilità lavorativa: un contratto senza una scadenza prestabilita può migliorare la sicurezza finanziaria e personale del lavoratore, consentendogli di fare progetti e programmi a lungo termine.

L’indeterminato può inoltre offrire opportunità di sviluppo di carriera sul lungo periodo, consentendo ai dipendenti di pianificare la propria crescita professionale all'interno dell'organizzazione senza preoccuparsi di un termine contrattuale.

Da ultimo, non possiamo non menzionare come, in alcuni casi, avere un contratto a tempo indeterminato possa facilitare l'accesso a prestiti e mutui, avvicinando una fetta di popolazione all’acquisto di una casa.

Contratto di lavoro a tempo indeterminato

Solitamente, un contratto a tempo indeterminato viene offerto ai dipendenti che hanno superato con successo un periodo di prova, dimostrando di essere una risorsa affidabile e preziosa per l'azienda.

Tuttavia, in alcuni casi è possibile che il rapporto di lavoro cominci direttamente con un’assunzione a tempo indeterminato, in particolar modo per i ruoli con funzioni manageriali o dirigenziali o in caso di specifiche esigenze aziendali.

In generale, un’azienda valuta diversi fattori prima di offrire un contratto a tempo indeterminato a un dipendente, come le performance e i risultati ottenuti effettivamente sul lavoro e la dedizione e l’affidabilità del dipendente, oltre che le competenze interpersonali e le abilità di collaborazione in team.

Sebbene, come detto, il contratto indeterminato sia la forma di inquadramento contrattuale più ambita, è anche vero che negli ultimi anni è emerso chiaramente il trend delle “grandi dimissioni”, soprattutto per i titolari di questa tipologia contrattuale, inserito in un contesto di generale trasformazione del mercato del lavoro dovuto alla pandemia.

Nonostante i cambiamenti in corso, tuttavia, l’indeterminato rimane la forma contrattuale più popolare in Italia: alla fine del 2022, circa l’80% di tutta la forza lavoro del nostro Paese lavorava con un contratto senza termine.