I lavoratori stagionali hanno delle caratteristiche precise e come per ogni rapporto di lavoro hanno anche specifiche tutele
Ogni anno, in alcuni settori lavorativi ci sono dei picchi di richiesta di manodopera. Questo è dovuto al fatto che molte delle attività, in particolare legate all’agricoltura e al turismo, hanno carattere stagionale.
I lavoratori stagionali hanno una disciplina che a volte è diversa rispetto ai normali contratti di lavoro a tempo determinato, ma non per questo sono meno tutelati dalla legge.
Anche se si parla di questo tipo di rapporto di lavoro solo durante la stagione estiva, è bene specificare che può essere utilizzato durante tutto l’anno.
In questo articolo partiremo dalla definizione di lavoratore stagionale e spiegheremo poi come funziona questo tipo di rapporto di lavoro e quali sono le tutele.
I lavoratori stagionali sono dei particolari lavoratori, generalmente a tempo determinato, che svolgono la propria attività in alcuni periodi dell’anno.
Questo è dovuto al fatto che le esigenze del datore di lavoro, durante l’arco dell’anno, cambiano a causa della particolarità dell’attività che svolge l’impresa. Basti pensare alle spiagge, alle manifestazioni fieristiche o anche all’agricoltura, che segue un andamento ciclico.
Chi è interessato a questo tipo di rapporto potrebbe avviare una ricerca in uno dei diversi siti che mettono in contatto la domanda e l’offerta di lavoro.
Potrebbe anche decidere, per esempio, di sfruttare l’occasione del lavoro stagionale per effettuare nuove esperienze all’estero. Esiste infatti presente un portale, messo a disposizione dalla Commissione Europea, per la mobilità professionale nella zona comunitaria.
Queste figure lavorano principalmente in tre settori: agricoltura, turismo e servizi.
In ogni stagione, si possono trovare diverse offerte in questi ambiti, come per esempio:
I profili sono diversi e sono individuati dalla legge e dai contratti collettivi. Ogni CCNL, infatti, può specificare i lavori che, nel suo ambito, possono essere definiti “stagionali”.
Il CCNL Terziario Confcommercio, per esempio, alle figure già elencate dalla legge aggiunge le attività:
Il tipo di rapporto di lavoro più diffuso, quando si tratta di lavori di questo tipo, è quello a termine. Nulla vieta però al datore di lavoro di sottoscrivere contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Alle imprese turistiche stagionali, che possono prevedere un’attività “programmatoria” e che hanno un periodo di inattività durante l’anno, è consentita la stipulazione di contratti part time in tal senso. In questo caso, però, è da tenere presente che nei periodi di inattività lavorativa, a prescindere dalla durata degli stessi, non può essere richiesta la Naspi da parte del lavoratore.
Le attività stagionali hanno delle particolarità rispetto a un normale rapporto a tempo determinato.
Infatti, al datore di lavoro è permesso:
Il lavoratore, comunque, gode anche di particolari tutele. Tra le più importanti, sono da citare:
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