Lettera di impegno all’assunzione: cos’è e cosa dice la normativa

Lettera di impegno all'assunzione
(foto Shutterstock)

La lettera di impegno all’assunzione è un documento importante per una persona che sta cambiando lavoro

La lettera di impegno all’assunzione è un documento con cui le parti si impegnano a instaurare, nel futuro, un rapporto di lavoro.

Prima di iniziare un nuovo lavoro, l’impegno all’assunzione non è un documento obbligatorio, però può essere importante se hai già un impiego e stai cercando un nuovo lavoro. In questo caso, infatti, potresti aver bisogno di un documento che renda certa l’assunzione prima di rassegnare le dimissioni dal tuo attuale impiego.

Questo “impegno” diventa concreto attraverso la lettera di impegno all’assunzione. L’impegno all’assunzione può essere un atto unilaterale o come un accordo. In entrambi i casi il datore si impegna ad assumerti entro una precisa data.

In alcune ipotesi, è la stessa azienda a chiederti di sottoscrivere una lettera di impegno all’assunzione. Ad esempio, quando il posto offerto è molto importante, in particolare per i lavoratori molto ricercati e con competenze preziose nel mercato del lavoro. Oppure nei casi in cui per una determinata offerta l’azienda rischia che molti candidati, una volta superate le selezioni, si rifiutino di instaurare il rapporto di lavoro perché – ad esempio – nel frattempo hanno trovato un posto di lavoro migliore. 

In questo articolo vediamo che cosa dice la normativa in tema di lettera di assunzione e quali sono i rischi e le tutele per aziende e lavoratori.

Quali informazioni contiene la lettera di assunzione?

Il contenuto della lettera di assunzione può essere scelto da te e dall’azienda, solitamente in base al tipo di lavoro e alle dimensioni dell’azienda.

In generale, la lettera di impegno all’assunzione contiene:

Possono essere inserite anche delle clausole, come ad esempio:

  • clausola di stabilità o di durata minima: ti devi impegnare a non dimetterti prima di un determinato periodo di tempo. Allo stesso modo il datore dovrà impegnarsi a non licenziarti per lo stesso periodo o, alternativamente, prevedere un’adeguata compensazione anche sotto forma di formazione non pagata da te;
  • clausola di non sollecitazione: nel caso di fine del rapporto di lavoro, non puoi contattare e fare affari con i clienti del vecchio datore per un determinato periodo di tempo;
  • clausola di non storno: vieta a te di sollecitare gli ex colleghi ad abbandonare il posto di lavoro per essere assunti dal nuovo datore;
  • patto di non concorrenza:  nel caso di fine del rapporto di lavoro, non puoi lavorare per un concorrente del datore.

Cosa cambia con il Decreto Trasparenza

Questo documento, con cui l’azienda (o il lavoratore) si impegnano a instaurare un rapporto di lavoro, può contenere e anticipare le informazioni che sono state rese obbligatorie dal Decreto Trasparenza.

A partire dal 13 agosto 2022, infatti, tutte le lettere di assunzione devono includere precise indicazioni su diversi elementi del rapporto di lavoro, come ad esempio:

  • tutti gli elementi della retribuzione (livello, paga base, superminimo);
  • il pagamento degli straordinari;
  • l’orario e i turni;
  • il welfare aziendale e molti altri istituti.

Un datore di lavoro può cambiare idea dopo lettera assunzione? 

Si, è consentito cambiare idea dopo lettera assunzione. Sia tu che l’azienda potete recedere da una lettera di impegno all’assunzione. Non si tratta però di un recesso incondizionato e senza limiti. Infatti, avete assunto un preciso obbligo, ossia firmare un successivo contratto di lavoro, e quindi il datore di lavoro può cambiare idea solo in presenza di modifiche soggettive e/o oggettive rilevanti. 

Ad esempio se l’azienda scopre che non eri in possesso dei titoli di studio o delle abilitazioni necessarie per il ruolo. Oppure se vieni a sapere di gravi inadempienze a carico della società in materia di lavoro o sicurezza nei luoghi di lavoro, oppure di crisi produttive e commerciali.

Questi sono solo alcuni esempi di casi in cui è consentito al datore di lavoro o a te di cambiare idea dopo una lettera di assunzione: deve sempre trattarsi di modifiche, meglio se avvenute dopo la firma, che condizionano moltissimo il rapporto di fiducia.

Cosa succede se un datore di lavoro si rifiuta di assumere un lavoratore dopo la firma dell’impegno all’assunzione?

Quando il datore di lavoro firma l’impegno all’assunzione è sempre tenuto ad assumerti e a garantirti le condizioni decise. La proposta di assunzione è vincolante e l’azienda è tenuta a rispettarla. 

Quali sono le tue tutele se l’azienda non rispetta l’impegno all’assunzione? Se il datore di lavoro non ti assume o non lo fa alle condizioni prestabilite nella lettera, è obbligato a risarcirti.

Non hai diritto a cominciare il rapporto di lavoro, ma al risarcimento del danno. Se nella lettera di impegno non avete previsto l’importo della penale, allora sarà il giudice, se fai ricorso, a determinare il danno o a obbligare il datore di lavoro ad assumerti.

È possibile recedere da una lettera di impegno assunzione?

Cosa succede se dopo la firma della lettera non accetti l’assunzione?

Se hai ricevuto una lettera di assunzione ma non l’hai firmata (atto unilaterale), non ti accadrà nulla. In questo caso, infatti, l’impegno all’assunzione riguarda solo il datore di lavoro. 

Se, invece, hai firmato la lettera (accordo), e non vai avanti con l’impegno preso, ad esempio non presentandoti al lavoro, allora saresti nel torto. In questo caso infatti sarai tenuto a risarcire il danno arrecato al datore di lavoro. 

Pensiamo al caso in cui avevi promesso di firmare un contratto di lavoro, ma poi hai trovato un’occupazione più vantaggiosa. Nell’ipotesi di lettera impegno all’assunzione non rispettata da te, l’azienda in cui non ti sei presentato può chiederti il risarcimento del danno.

Clausole risolutive espresse o penali

A volte succede che le aziende scrivano delle clausole di fine rapporto per ridurre eventuali danni, chiamate “clausole risolutive espresse” e “clausole risolutive penali”:

  • con la clausola risolutiva espressa il datore si assicura, esplicitamente, di non essere tenuto ad assumerti se non si presenti al lavoro alla data prestabilita nella lettera;
  • con la clausola penale, invece, fissa una somma a titolo di risarcimento del danno nel caso in cui tu o l’azienda non intendiate andare avanti con l’impegno preso. In questo caso, tu e il datore di lavoro sapete già in anticipo quanto dovrete pagare se non rispettate l’impegno all’assunzione.

La lettera di impegno all’assunzione è quindi una opportunità sia per te che per il datore di lavoro: può essere uno strumento utile per dimostrare impegno e fiducia reciproca

Per concludere: che cosa dice la normativa in tema di lettera di impegno all’assunzione? Non esiste una normativa specifica nel diritto del lavoro, ma la si può ottenere dalla generale disciplina civilistica: chi non rispetta l’obbligo di concludere un contratto, è tenuto a risarcire il danno all’altro firmatario.

Leggi anche:

Come si danno le dimissioni online

Le trasferte di lavoro e la retribuzione

Come funziona l’inquadramento contrattuale

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.