Retribuzione apprendistato, come funziona

Apprendistato: come funziona la retribuzione?
(foto Shutterstock)

I motivi per cui la retribuzione del lavoratore assunto in apprendistato è minore rispetto a quella di un lavoratore qualificato

Il contratto di apprendistato ha caratteristiche molto particolari ed è generalmente finalizzato alla formazione e a favorire l’occupazione dei giovani. La retribuzione dell’apprendista cresce durante il periodo di apprendistato in modo graduale: a mano a mano che l’apprendista impara, il datore si obbliga a corrispondere una retribuzione crescente nel corso degli anni.

Perché viene scelta questa forma di contratto?

Perché va incontro alle esigenze del datore di lavoro, e in parte anche a quelle del lavoratore stesso.

Il datore beneficia di sgravi contributivi, riducendo i costi aziendali. Questa diminuzione dei costi viene accordata dal legislatore, partendo dal presupposto che l’apprendista non possa avere un rendimento uguale a quello di un qualificato, magari con diversi anni di esperienza alle spalle. 

L’apprendista, invece, prenderà una retribuzione più bassa di un qualificato, ma in aggiunta gli verranno forniti gli insegnamenti necessari per raggiungere il livello di professionalità definito dal tipo di apprendistato sottoscritto.

Di solito sono tre i casi in cui si sottoscrive questo contratto:

Quanto si prende come apprendisti?

 Oltre agli sgravi contributivi, la legge riconosce ai datori di lavoro anche incentivi sotto il profilo delle retribuzioni da erogare.

L’apprendista, per il primo periodo di lavoro, si troverà generalmente una busta paga più bassa rispetto a un lavoratore qualificato. Questo perché al datore di lavoro sono concessi due tipi di riduzioni della paga minima prevista contrattualmente. 

Vediamole in dettaglio: 

  • l’apprendista può essere inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto a quello stabilito dal CCNL per le mansioni alle quali è finalizzato l’apprendistato
  • dove previsto, gli accordi interconfederali e i contratti collettivi nazionali possono fissare la retribuzione in percentuale rispetto a quella da acquisire.   

Il meccanismo del «sotto-inquadramento» retributivo e della «percentualizzazione» sono tra loro alternativi e non possono quindi essere applicati insieme.

Facciamo un esempio per capire meglio le due tipologie:

  • sottoinquadramento: il CCNL Terziario Confcommercio prevede che l’apprendista, in un primo periodo, venga inquadrato due livelli al di sotto rispetto a quello di destinazione, per poi passare a un livello inferiore a quello finale per il periodo successivo. Ciò vuol dire che un Impiegato livello di destinazione 4 sarà inquadrato per i primi 18 mesi al livello, e dal 19° al 36° mese al .
  • percentualizzazione: nel CCNL Metalmeccanica Industria, l’apprendistato dura 36 mesi. Nei primi 12 mesi, il lavoratore percepirà l’85% della retribuzione del livello di destinazione, per poi passare al 90 e 95%, rispettivamente con il secondo e terzo periodo di 12 mesi.

Questi esempi sono comunque da considerare in via generale, poiché per particolari tipi di apprendistato sono applicate regole diverse.

Retribuzione durante le ore di formazione

Un elemento alla base di questo tipo di contratto è la formazione del lavoratore. Come vengono retribuite queste ore durante il rapporto di lavoro? Bisogna fare una distinzione tra i tipi esistenti. L’apprendistato può essere di 1°, 2° o 3° tipo.

Per il primo tipo, cioè quello per acquisire un titolo di studio quali il diploma o il certificato di specializzazione tecnica, e per il terzo, cioè quello di alta formazione e ricerca:

  • il datore di lavoro è esonerato da ogni obbligo retributivo per le ore di formazione svolte all’interno dell’istituzione formativa (scuola)
  • per le restanti, è riconosciuta al lavoratore una retribuzione pari al 10% di quella che gli sarebbe dovuta se qualificato.

Ovviamente sono fatte salve eventuali deroghe migliorative previste dai contratti collettivi.

Per quanto riguarda l’apprendistato di 2° tipo, il cosiddetto «professionalizzante», le ore di formazione sono da considerarsi comprese nella normale retribuzione percepita.

Quali sono i limiti per la retribuzione? 

È vietato remunerare l’apprendista secondo tariffe di cottimo, cioè in base alle quantità prodotte, proprio perché l’apprendista di per sé non può rendere come un normale lavoratore.

Inoltre è vietato utilizzare questa forma contrattuale con il solo scopo di sfruttare le agevolazioni contributive e normative previste.

 Il contratto di apprendistato non può essere utilizzato con il solo scopo di far svolgere l’attività lavorativa, ma deve prevedere allo stesso tempo specifiche attività di insegnamento da parte del datore. Questa parte è un elemento essenziale del contratto.

 

 

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