Smart working novità 2024: cosa cambia dal 1 aprile

Smart working

Dal 1° aprile 2024 le regole dello smart working tornano uguali per tutti

Fine dello smart working, si torna alla normalità. Tranquilli: non significa che dal 1° aprile i lavoratori da remoto devono ritornare in presenza, ma che si applica la disciplina ordinaria dello smart working. Dopo 4 anni esatti di smart working straordinario, infatti, le regole tornano uguali per tutte le persone che lavorano, senza distinzione tra lavoratori fragili, genitori di figli under 14 e altre categorie. Vediamo le principali novità smart working che regolano il lavoro da remoto.

Smart working semplificato

Lo smart working straordinario è stato introdotto nel 2020, durante la pandemia del Covid-19, ed è stata una misura che inizialmente è servita a proteggere tutte le persone che lavorano dal rischio di contagio.

Questo significa che, fino alla fine del periodo emergenziale, il datore di lavoro poteva adottare lo smart working per i propri dipendenti senza ricorrere all’accordo individuale.

Questa speciale forma di smart working si caratterizza per due importanti deroghe alla disciplina ordinaria:

  • non è necessario l’accordo con il lavoratore e dunque l’azienda può imporre unilateralmente il lavoro da casa
  • le comunicazioni obbligatorie possono essere inoltrate in modo semplificato, fermo restando l’informativa sulla sicurezza

Smart working 2023

Nel corso del 2023 il periodo di emergenza è finito, ma lo Stato ha pensato che fosse ancora necessario tutelare delle fasce di popolazione. Quindi, con la conversione del Decreto lavoro aveva prorogato fino al 31 dicembre 2023 il diritto a ricorrere allo smart working senza accordo individuale per i lavoratori fragili e per i lavoratori genitori di figli con meno di 14 o con disabilità, senza in questo caso limiti di età.

La normativa smart working 2023 è stata una delle novità più importanti della legge di conversione del Decreto Lavoro, assieme alla riforma del reddito di cittadinanza, alle modifiche in tema di contratti a termine e alla previsione del bonus lavoro Estate per i lavoratori del turismo.

Nel corso del 2023 ci sono state diverse proroghe, una di queste dopo l’estate. Infatti, le persone si sono chieste cosa succedeva allo smart working dopo il 30 giugno 2023: la risposta è che era stata prorogata la possibilità di ricorrere alla procedura semplificata per fragili e genitori di figli under 14 fino a fine anno.

Smart working fragili 2023

Quando la forza del coronavirus si è mitigata, il governo ha deciso di tutelare i lavoratori che continuavano ad avere un rischio maggiore di contagio. Per questa ragione lo smart working lavoratori fragili è stato prolungato anche per tutto il 2023.

Originariamente questa categoria includeva i soggetti che, in caso di contagio da coronavirus, presentavano un maggiore rischio per la propria salute, già colpita da gravi patologie. Con Decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022 sono state individuate le patologie “in presenza delle quali la prestazione è normalmente svolta in modalità agile”. In ogni caso, per poter esercitare il diritto allo smart working, la persona doveva avere un’idonea certificazione medica.

Smart working figli sotto 14 anni 2023

Anche i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni o con disabilità di ogni età avevano bisogno di maggiore tutela. Per questo motivo, nel corso di tutto il 2023, le persone che avevano figli di meno di 14 anni o con disabilità avevano diritto di lavorare in smart working senza sottoscrivere un accordo individuale. Dovevano comunque rispettare queste condizioni:

  • avere un contratto da dipendente nel settore privato e almeno un figlio di massimo 14 anni;
  • nel nucleo familiare non deve esserci un altro genitore che beneficia di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa;
  • l’altro genitore non può non lavorare;
  • la modalità di smart working deve essere compatibile con le caratteristiche del lavoro svolto.

Che cosa significa che deve essere “compatibile” con le caratteristiche della prestazione? Significa che avevano diritto alla proroga smart working 2023 solo i lavoratori che svolgevano mansioni che possono essere eseguite da remoto. Alcuni esempi concreti:

  • un’addetta alla contabilità;
  • un addetto al call center;
  • un incaricato alla progettazione;
  • diversamente, una commessa, un cassiere, un’operaia, un autista sono impiegati in mansioni che oggettivamente non possono essere eseguite in un luogo diverso dalla propria sede di lavoro.

Accordo individuale smart working 2023

Per tutte le altre persone, le regole smart working nel 2023 dicevano che non era possibile ricorrere alla procedura semplificata. Per poter lavorare in smart working era necessario l’accordo tra azienda e singolo lavoratore. Insomma, si rientrava nella disciplina ordinaria, che dal 1° aprile 2024 deve essere seguita per tutte le persone che lavorano, senza eccezioni.

Decreto proroghe smart working 2024

Gli ultimi a poter rivendicare un diritto allo smart working semplificato sono stati i lavoratori fragili e i lavoratori genitori di figli under 14, che fino al 31 marzo 2024 potevano rivendicare un vero e proprio diritto allo smart working nei confronti del proprio datore di lavoro, senza dover sottoscrivere un accordo individuale.

Dal primo aprile 2024, però, anche queste categorie di lavoratori rientrano nella disciplina ordinaria. 

Smart working ultimissime 2024

La novità sullo smart working nel 2024 è la fine del diritto goduto dai lavoratori fragili e genitori under 14 o con disabilità a partire dal 1° aprile. La regola è ora uguale per tutti: si può lavorare in smart working solo se c’è l’accordo tra azienda e lavoratore.

Smart working privati 2024

Quali sono dunque le regole smart working 2024 per le aziende private?

La normativa è dettata dal decreto legislativo numero 81/2017.

Innanzitutto deve esserci l’accordo tra azienda e dipendente. Significa che dal 1° aprile 2024 non puoi rivendicare un diritto allo smart working e, allo stesso tempo, l’azienda non può importi lo smart working.

L’accordo tra te e il datore di lavoro per poter lavorare in smart working deve essere formalizzato per iscritto. Questo accordo è regolato dall’articolo 19 del decreto legislativo 81/2017, che deve anche individuare i tuoi tempi di riposo e le misure tecniche e organizzative necessarie per far sì che ci sia l’effettiva disconnessione dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro.

Il datore di lavoro, poi, è tenuto al rispetto della normativa in tema di prevenzione infortuni anche se la prestazione è svolta in smart working. È infatti qualificabile come infortunio sul lavoro l’incidente domestico che ti può capitare in smart working.

Uno dei principali obblighi riguarda proprio il momento in cui viene deciso, di comune accordo, lo svolgimento dell’attività lavorativa da casa. La legge obbliga l’azienda a fornirti l’informativa sulla sicurezza “nella quale sono individuati i rischi generali e i rischi specifici connessi alla particolare modalità di esecuzione del rapporto di lavoro”.

Smart working 2024 pubblica amministrazione

Il diritto allo smart working per i dipendenti della pubblica amministrazione è terminato il 1° gennaio 2024, da quel giorno in poi tutto il personale della PA dovrà tornare sul luogo di lavoro, salvo diverse disposizioni. Infatti i dirigenti possono consentire lo smart working ai dipendenti pubblici in caso di problemi familiari, di salute o altrettante situazioni gravi.

 

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