La retribuzione annua lorda è un utile indicatore per valutare gli aspetti retributivi essenziali del proprio rapporto di lavoro
La retribuzione annua lorda (RAL) indica, di fatto, quanti soldi riceverai da un rapporto di lavoro nell’arco di un anno. Attenzione, però: questo indicatore è da intendersi al lordo di contributi e imposte.
A partire dalla tua RAL puoi sapere quanto percepisci annualmente e calcolare le imposte da pagare. È proprio in base a questo numero, infatti, che nella maggior parte dei casi viene calcolata l’aliquota IRPEF da applicare.
Ci sono però diversi altri motivi per cui è bene prendere in considerazione la propria retribuzione annua, vediamo quali.
Quella che tutti definiscono comunemente RAL altro non è che la Retribuzione Annua Lorda, cioè la Retribuzione Mensile Lorda moltiplicata per le mensilità contrattuali.
Le mensilità contrattuali, a loro volta, sono quelle previste dal CCNL applicato in azienda, e non quelle di calendario (quindi non i 12 mesi dell’anno).
La RAL generalmente viene negoziata liberamente con il proprio datore di lavoro, nel rispetto del limite minimo imposto dalla legge e dai contratti collettivi.
Facciamo un esempio. Un dipendente che viene assunto al 6° livello del CCNL Terziario Confcommercio avrà una RAL di 20.846,70 euro o superiore. Il datore di lavoro non può proporre una cifra più bassa perché andrebbe contro il minimo retributivo previsto dal CCNL.
La RAL può essere anche più alta: è il caso in cui il minimo sindacale viene integrato con un’altra voce, come per esempio un Superminimo Ad Personam o un Superminimo Assorbibile.
Attenzione: se riesci a negoziare una RAL più alta del minimo imposto dal CCNL non vuol dire che ti viene riconosciuto anche un livello di inquadramento più alto. Il livello di inquadramento deve essere sempre basato sulle mansioni svolte.
Per un lavoratore dipendente nel settore privato, la RAL media italiana è di circa 30.000 € (Osservatorio JobPricing), mentre per un lavoratore dipendente pubblico la RAL media è di circa 37.000 € (Agenzia Aran).
I dirigenti nel settore privato hanno una RAL media superiore ai 100.000 €, mentre quella dei quadri supera i 50.000 €.
La RAL media dei metalmeccanici è di 22.200 €, mentre lo stipendio medio netto mensile è di circa 1.250 €, con una forbice che va dai 750 € ai 1.800 €. Attenzione: come per ogni CCNL, la RAL varia a seconda del livello di inquadramento.
Il livello più alto (A1) prende al lordo mensilmente 2.539,22 euro, mentre il livello più basso (D1) prende 1.559,11 euro lordi ogni mensilità.
La RAL di chi ha un CCNL commercio dipende dal livello di inquadramento. Il primo livello prende 2.296 euro lordi ogni mese, mentre un operatore di vendita B prende mensilmente 1.417,50 euro lordi.
Il calcolo della RAL è di per sé molto semplice. Puoi ricavarlo direttamente dalla tua busta paga: basta prendere la retribuzione mensile lorda (RML) e moltiplicarla per le mensilità previste dal CCNL applicato in azienda.
La retribuzione mensile lorda è quell’importo che si ottiene sommando tutti gli elementi della retribuzione. È indicata nella “parte alta” del cedolino, appena al di sotto dei tuoi dati anagrafici e di quelli dell’azienda.
Facciamo un esempio:
RML: 1.500,00
mensilità contrattuali: 14 (12+ tredicesima a dicembre e quattordicesima a luglio)
Come si calcola quindi la RAL?
RAL=1.500,00*14= 21.000,00 euro.
Nel nostro esempio le mensilità sono 14. È il caso del CCNL Terziario Confcommercio, ma non è sempre così. Per esempio, il CCNL Metalmeccanica Industria prevede 13 mensilità.
Lo stipendio netto sono i soldi che riceviamo ogni mese sul conto corrente. Come viene calcolato è tutto un altro paio di maniche: è il frutto di una serie di complesse operazioni matematiche che aggiungono o tolgono soldi in base alle previsioni di legge e dei contratti collettivi.
Non è una cifra fissa perché ogni mese intervengono diversi fattori che modificano la quantità di trattenute e che quindi ti portano ad avere meno soldi netti o, al contrario, più soldi netti.
Altre voci che incidono in negativo sul netto in busta paga sono ad esempio pignoramenti, prestiti, cessioni del quinto, multe e sanzioni disciplinari, che non vengono conteggiati nella retribuzione annua lorda.
Puoi però ricevere anche dei soldi in più, ad esempio quando ti vengono liquidate le ferie oppure perché quel mese ci sono state delle festività non godute. Anche in questo caso, è denaro che non è conteggiato nella retribuzione annua lorda.
Da questi esempi puoi capire che è impossibile definire con precisione la RAL partendo dallo stipendio netto. L’unico elemento che puoi usare per calcolarla è la Retribuzione Mensile Lorda.
Partendo dalla RAL puoi provare a capire quale sarà la tua RAN, cioè Retribuzione Annua Netta. Non è un calcolo semplice, perché il risultato finale è influenzato da diversi aspetti. Ad esempio, potrebbero esserci degli sgravi contributivi promossi dal Governo che però non sono strutturali, cioè consolidati nel tempo, e quindi vanno presi in considerazione.
Per farti un’idea di qual è il tuo stipendio netto, parti dalla RAL e segui questi passi:
Come puoi intuire, tutte queste voci hanno un certo grado di complessità e non è sempre facile capire qual è la cifra che bisogna andare a togliere dal lordo. Per questo motivo, è meglio affidarsi a una persona esperta, come ad esempio un consulente del lavoro.
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