Una breve guida alla NASpI per i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro
Perdere il lavoro è sempre un momento difficile, ma per fortuna esistono strumenti che possono aiutare a superare questa fase complicata. Tra questi c’è la NaspiLa “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI) è un’indennità mensile di disoccupazione, istituita in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati dal 1° maggio 2015. More, cioè l’indennità di disoccupazione destinata a chi ha perso involontariamente il proprio impiego. Si tratta di un sostegno economico che puoi ricevere per un periodo determinato, in base ai contributi versati e alla tua situazione lavorativa.
Con il 2025, sono state introdotte alcune importanti norme che sono andate a modificare il funzionamento di questo istituto. Vediamo quindi chi può richiederla, quanto viene pagata e in che modo si interrompe il sussidio di disoccupazione Naspi.
Una breve guida alla NASpI per i lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro
Il mercato del lavoro evolve e si trasforma e i lavoratori fanno parte di questa trasformazione. In che modo? Cambiando lavoro più spesso rispetto al passato oppure, nei casi meno fortunati, a causa di un licenziamento.
È importante allora conoscere le tutele che hai a disposizione, come la NASpI, ossia l’indennità di disoccupazione. La prima cosa da valutare, però, è la modalità con cui hai perso il lavoro.
In generale, infatti, se non lavori più perché hai dato le dimissioniL’atto unilaterale con cui il lavoratore comunica di voler interrompere il rapporto lavorativo con il datore di lavoro. More volontarie, allora non hai diritto a questa indennità di disoccupazione mensile. Ma allora in quali casi l’INPS la paga? E per quanto tempo? Scopriamolo insieme in questo articolo!
NASpI è l’acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, cioè un’indennità temporanea che ti garantisce una forma di sussistenza, ti spinge a trovare un nuovo lavoro e non a rimanere in disoccupazione.
Si tratta di un’indennità che viene garantita e pagata dallo Stato se rispetti precisi requisiti e condizioni, ad esempio quando perdi involontariamente il lavoro oppure decidi di lasciarlo per validi motivi riconosciuti dalla legge. L’attuale disciplina è dettata dal decreto legislativo numero 22 del 2015.
La NASpI è un sussidio economico dell’INPS pensato per chi ha perso il lavoro. Per capire come funziona, bisogna conoscere il meccanismo su cui si basa.
I soldi che finanziano la NASpI vengono versati dai datori di lavoro, in due momenti:
Come viene calcolato l’importo? Si basa sulla media della retribuzione che hai percepito negli ultimi quattro anni e si riduce progressivamente dopo i primi mesi.
La durata dell’indennità dipende dal numero di settimane contributive che hai maturato.
Attenzione: devi presentare la domanda online all’INPS entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro, altrimenti perdi il diritto alla NASpI.
Vediamo i presupposti per capire chi ha diritto alla Naspi. In generale devono essere rispettati quattro requisiti fondamentali:
Se non conosci quanti contributi hai versato nel tempo, puoi sempre controllare l’estratto conto contributivo Inps.
La NASpI viene pagata ogni mese per una durata pari a metà del numero di settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti la conclusione del rapporto di lavoro, fino a un massimo di 24 mesi, cioè due anni.
Facciamo un esempio semplice per capire meglio la durata della Naspi: se nei 4 anni precedenti alla perdita del lavoro hai versato 16 settimane di contributi, cioè circa 4 mesi, hai diritto alla NASpI per 2 mesi, ossia 8 settimane. Se invece hai lavorato per 4 anni ininterrotti hai diritto a 24 mesi di disoccupazione, ossia la misura massima.
Ricordiamo che l’importo della NASpI viene ridotto del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di utilizzo.
È molto semplice fare domanda Naspi, devi solo visitare il sito INPS e accedere all’area riservata con SPID o CIE. Nella barra di ricerca scrivi “disoccupazione” e poi clicca su “NASpI: indennità mensile di disoccupazione”. Una volta cliccato su “utilizza il servizio”, dovrai compilare tutte le sezioni controllando che le informazioni inserite siano giuste.
Se ricevi la Naspi, devi ricordarti alcune importanti scadenze durante l’anno. Ad esempio, hai l’obbligo di dichiarare all’INPS il reddito annuo presunto e riferito all’anno successivo. Inoltre devi dichiarare anche eventuali redditi prodotti da attività di lavoro dipendente o di lavoro autonomo.
La legge, infatti, non vieta di svolgere un altro lavoro mentre percepisci la NASpI, ma prevede precisi vincoli, primo fra tutti comunicare all’INPS questo nuovo lavoro entro 30 giorni dall’inizio.
A tal proposito, ogni anno l’INPS ti chiede di aggiornare questa dichiarazione attraverso un modello specifico chiamato “NASpI-Com”. Come precisato dall’INPS con il messaggio numero 790/2023, è obbligatorio inviare la dichiarazione anche quando il reddito presunto per l’anno successivo è pari a zero.
Questo documento serve per comunicare diversi elementi. Oltre che per dichiarare il reddito, come abbiamo spiegato sopra, serve anche per comunicare all’Inps diverse variazioni come ad esempio:
Molti si chiedono quanto si prende con la NASpI. L’importo varia in base alla retribuzione degli ultimi quattro anni, ma non può superare il limite massimo di 1.562,82 € lordi.
Per calcolare quanto ti spetta, si prende la tua retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni e si divide per il numero di settimane contributive. Il risultato viene poi moltiplicato per 4,33.
Se la media è inferiore alla soglia stabilita dall’INPS (aggiornata ogni anno in base all’inflazione), riceverai il 75% dell’importo. Se è superiore, ti spetta anche il 25% della differenza.
Attenzione: l’importo della NASpI si riduce del 3% al mese a partire dal sesto mese di erogazione. Se hai più di 55 anni, la riduzione ha inizio dall’8° mese.
Per sapere il calcolo NASpI dei mesi complessivi è sufficiente dividere a metà il numero totale di settimane contributive degli ultimi 4 anni. Come visto, in ogni caso la durata non può essere superiore a 24 mesi.
Invece, per scoprire come calcolare la NASpI in anticipo, è utile sapere che l’importo della disoccupazione è pari al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali negli ultimi quattro anni di lavoro, se questa retribuzione è uguale o inferiore a 1.436,61 €.
Attenzione: se la retribuzione media è superiore, hai diritto al 75% di 1.436,61 € oltre al 25% della differenza rispetto all’importo medio superiore.
Facciamo un esempio: se hai una retribuzione media degli ultimi 4 anni di 3.000 € lordi, hai diritto al 75% di 1.436,61 € (quindi 1.077,46 € lordi) oltre al 25% su 1.563,39 € (ossia la differenza tra 3.000 € e 1.436,61 € (quindi 390,85 € lordi), per un totale di circa 1.468,31 € lordi.
Se rimani senza lavoro, quanto tempo devi attendere prima di ricevere i primi pagamenti Naspi? Quando arriva la naspi per i disoccupati?
Il pagamento Naspi segue la procedura e la tempistica dell’INPS. Questi sono i tempi di pagamento della Naspi:
Quando pagano quindi la Naspi? Dipende dal giorno in cui ti attivi a richiederla.
Può capitare che il primo pagamento della NASpI sia più basso del previsto. Questo non dipende dal fatto che la NASpI venga pagata ogni 15 giorni, ma dal fatto che il primo pagamento potrebbe essere parziale in base alla data in cui hai presentato la domanda.
Come già detto, i primi 7 giorni successivi alla fine del rapporto di lavoro non vengono pagati. Il primo pagamento avviene a partire dall’8° giorno dopo la richiesta, se hai presentato la domanda entro l’8° giorno dalla cessazione del lavoro.
Dal mese successivo, i pagamenti saranno mensili e regolari, ma nel primo mese l’INPS potrebbe pagare l’indennità in più tranche. Questo è del tutto normale e si stabilizzerà nei mesi successivi.
È semplice scoprire quanti mesi di Naspi si possono percepire: la durata della Naspi è pari alla metà delle settimane lavorative degli ultimi quattro anni. In ogni caso, è ancora più facile scoprire quanti giorni di Naspi rimangono andando direttamente il sito dell’INPS.
Basterà accedere alla tua posizione personale, selezionare “domande precedenti” e cliccare poi sull’icona “€”: in questa sezione sarà indicata la data finale della naspi.
Hai trovato lavoro, firmi il contratto, ti chiedi quindi come bloccare la Naspi in caso di assunzione.
In caso di lavoro subordinato, non hai l’obbligo di effettuare una comunicazione per interrompere la Naspi. La sospensione Naspi infatti opera automaticamente per effetto dell’invio delle comunicazioni obbligatorie da parte del datore di lavoro.
L’INPS, incrociando i tuoi dati, procede d’ufficio con la sospensione Naspi. Solo in alcuni casi meno frequenti (come ad esempio impiego all’estero, lavoratore agricolo, lavoro in somministrazione), devi comunicarne la sospensione.
Per scoprire come sospendere la Naspi online, dovrai accedere nella tua area personale nel sito dell’INPS e, nella parte dedicata alla naspi, compilare tutti i dati che vengono richiesti selezionando l’opzione “Eventi che influiscono sul pagamento della prestazione”.
Non è vietato lavorare mentre prendi la NASpI, ma bisogna stare attenti a diversi elementi. Sicuramente perdi la NASpI, quindi smetti di ricevere l’importo quando trovi un nuovo lavoro subordinato a tempo indeterminato oppure quando non comunichi all’INPS il reddito che ti aspetti di prendere da più rapporti di lavoro part-time.
Puoi perdere la NASpI anche se inizi una nuova attività autonoma senza comunicarlo all’INPS oppure quando raggiungi i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.
Immagina di essere stato licenziato, di aver richiesto la NASpI e che la tua domanda sia stata accettata. Poi trovi un nuovo lavoro, ma in seguito ti dimetti. Cosa succede alla NASpI in questo caso? Puoi riattivarla dopo le dimissioni volontarie?
Se, dopo l’accoglimento della NASpI, accetti un lavoro a tempo determinato per meno di 6 mesi e poi ti dimetti per giusta causa, la NASpI continuerà ad essere erogata.
Se invece il nuovo lavoro dura più di 6 mesi, la NASpI cesserà definitivamente e, se successivamente perdi il lavoro, dovrai presentare una nuova domanda.
Un altro caso è se ti dimetti dal primo lavoro, ne trovi un altro e poi vieni licenziato.
In questo caso, per avere nuovamente diritto alla NASpI nel 2025, dovrai aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nel secondo rapporto di lavoro. Se non raggiungi questa soglia, non potrai ricevere il sussidio di disoccupazione.
Come recuperare la Naspi non goduta
Se ottieni l’assunzione mentre stai ricevendo la NASpI, ci sono diverse possibilità:
Il trattamento integrativo NASpI è un importo aggiuntivo che può spettarti se ricevi l’indennità di disoccupazione e rientri in specifiche condizioni reddituali.
Non devi fare alcuna richiesta: l’INPS calcolerà e pagherà automaticamente l’integrazione, se ne hai diritto.
Per il 2025, il trattamento integrativo NASpI verrà pagato a partire da febbraio, con il recupero della mensilità di gennaio nei mesi successivi o in fase di conguaglio.
Se non vuoi riceverlo, puoi bloccarlo direttamente nella domanda. In alternativa, potrai recuperarlo nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
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