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Disoccupazione

Si parla di disoccupazione quando una persona è senza lavoro e, di conseguenza, non percepisce una retribuzione. Questa condizione può essere causata da diversi fattori come licenziamenti, chiusura di aziende o anche scelte personali come lasciare volontariamente il proprio posto di lavoro.

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In questa sezione descriviamo tutto quello che c'è da sapere sulla disoccupazione: definizione, trattamenti integrativi esistenti, quali sono i requisiti per accedere e come fare richiesta attraverso il portale dell’Inps. 

Disoccupazione: significato

Secondo l’articolo 19, “sono considerati disoccupati i lavoratori privi di impiego che dichiarano, in forma telematica, al portale nazionale delle politiche del lavoro di cui   all'articolo 13 (ANPAL, ndr), la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività  lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego”. 

La definizione è stata ulteriormente integrata con il decreto legislativo numero 4/2019, il quale specifica che “si considerano in stato di disoccupazione anche i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde a un'imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi”.

La disoccupazione è una realtà che coinvolge molte persone, ma fortunatamente esistono misure di sostegno come la Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego che possono essere di grande aiuto. Si tratta di un tutela che dal 2015 ha sostituito la vecchia “indennità di disoccupazione”.

A questo proposito è bene sottolineare che, ai fini degli eventuali trattamenti integrativi la distinzione sulla causa della disoccupazione è fondamentale. 

Possiamo avere, infatti:

  • disoccupazione volontaria: quando è una scelta personale, come nel caso in cui una persona decida di dare dimissioni volontarie
  • disoccupazione involontaria: parliamo, come già accennato, di licenziamenti individuali o collettivi, chiusura di aziende, scadenza del contratto a termine, ecc. 

In linea generale, ma non mancano alcune eccezioni, chi si dimette volontariamente non ha diritto alle indennità previste dallo Stato. 

Diritti e tutele per i somministrati in disoccupazione

Le lavoratrici e i lavoratori autonomi, sia che abbiano un contratto a tempo determinato, sia che abbiano un contratto a tempo indeterminato, in caso di cessazione involontaria della propria attività lavorativa, beneficiano di specifiche tutele a sostegno della disoccupazione

Tali tutele vengono garantite sia in forza di strumenti di sostegno al reddito pubblici (NASPI), sia di quelli garantiti dalla contrattazione collettiva del settore della somministrazione (SAR e diritto mirato a percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale). Per alcune categorie di lavoratori che non accedono alla Naspi esistono strumenti simili a sostegno della disoccupazione: si chiamano “dis-coll” (riservata ad esempio a collaboratori coordinati e continuativi o assegnisti di ricerca) e disoccupazione agricola (una misura economica rivolta ai lavoratori agricoli e alle figure equiparate).