Pensione anticipata: tutto quello che c’è da sapere

pensione anticipata

La pensione anticipata è destinata ad alcune persone con determinati requisiti

La possibilità di andare in pensione prima dell’età di vecchiaia interessa molte persone. Con la pensione anticipata lasci il lavoro in base ai contributi versati, non all’età. Oggi puoi accedervi se hai 42 anni e 10 mesi di contributi se sei uomo oppure 41 anni e 10 mesi se sei donna. Esistono anche altre formule utili a chi ha buchi contributivi o periodi non lavorati, spesso prevedono un’età minima e requisiti economici più rigidi.

Cosa significa “pensione anticipata”

La pensione anticipata ti permette di andare in pensione prima dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia. Per la vecchiaia servono 67 anni di età e 20 anni di contributi.

Con la pensione anticipata contano i contributi versati, non l’età. Se raggiungi i requisiti contributivi previsti puoi smettere di lavorare anche prima dei 67 anni.

Pensione anticipata di vecchiaia

La pensione anticipata di vecchiaia è una possibilità per uscire dal lavoro prima dell’età pensionabile ordinaria se hai i requisiti di età e di contributi previsti. È pensata per chi ha una carriera contributiva lunga ma non ha ancora compiuto i 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia.

Si può ottenere con un’età più bassa rispetto alla vecchiaia, però servono requisiti più stringenti. L’assegno si calcola con il metodo contributivo, quindi l’importo dipende da quanto hai versato durante la vita lavorativa.

Pensione anticipata contributiva​

La pensione anticipata contributiva è una forma di uscita dal lavoro nata nel 2012 che ha sostituito la vecchia pensione di anzianità. È riservata a chi rientra interamente nel sistema contributivo, quindi a chi ha iniziato a versare dopo il 1° gennaio 1996.

Conviene soprattutto a chi ha avuto retribuzioni medio-alte, perché il calcolo solo contributivo può penalizzare chi ha versato meno o ha avuto periodi senza lavoro. Offre comunque una via d’uscita flessibile rispetto alla pensione di vecchiaia e ti permette di anticipare il ritiro se rispetti i requisiti previsti.

Pensione anticipata: i requisiti

La pensione anticipata spetta a chi è iscritto all’AGO (dipendenti e autonomi), alla Gestione Separata INPS o alle forme sostitutive/esclusive dell’AGO. Fino al 31 dicembre 2026 chi è nel sistema misto può andare in pensione rispettando questi requisiti contributivi:

  • per gli uomini servono 42 anni e 10 mesi di contributi;
  • per le donne servono 41 anni e 10 mesi di contributi;
  • gli adeguamenti alla speranza di vita restano sospesi fino a tutto il 2026.

Se hai iniziato a versare dopo il 1° gennaio 1996 puoi valutare la pensione anticipata contributiva:

  • accesso con 64 anni di età;
  • almeno 20 anni di contributi effettivi;
  • assegno pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale; si riduce a 2,8 volte se sei una donna con un figlio e a 2,6 volte con due o più figli.

Per presentare la domanda ricordati di:

  • cessare il rapporto di lavoro se sei dipendente;
  • verificare i contributi tramite estratto conto contributivo sul sito INPS;
  • inviare la richiesta all’INPS online, per telefono o tramite patronato.

Dopo l’invio della domanda l’assegno parte trascorsi almeno 3 mesi dalla maturazione dei requisiti; la finestra può arrivare fino a 9 mesi in base all’anno di maturazione;

Ai fini del requisito sono validi tutti gli accrediti contributivi:

Devi comunque avere almeno 35 anni di contribuzione effettiva senza contare i figurativi per disoccupazione e per malattia o infortunio non integrati dal datore di lavoro;

Se non rientri nel calcolo interamente contributivo e non hai versamenti prima del 1996, i contributi di prosecuzione volontaria non si sommano al totale utile;

Puoi cumulare i versamenti presenti in gestioni diverse, comprese le casse professionali; sono validi anche i contributi pagati per lavori svolti all’estero nell’UE o in Paesi extra UE con cui esiste una convenzione.

Pensione anticipata: quanto si perde

Dal 2017 non ci sono più tagli sull’importo della pensione anticipata se non hai ancora 62 anni.

Prima di questa data chi era nel sistema misto e raggiungeva i contributi per la pensione anticipata subiva riduzioni così

  • 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni;
  • 1% per ogni anno tra 60 e 62 anni.

Calcolo pensione anticipata

Il calcolo della pensione anticipata cambia in base al sistema retributivo, al sistema contributivo o al sistema misto. Se hai iniziato a versare prima del 1996, l’importo tiene conto degli anni di servizio e delle retribuzioni secondo il metodo retributivo in parte. Se invece hai iniziato dopo il 1996, il calcolo è interamente contributivo e dipende dai contributi versati e dai rendimenti maturati.

In tutti i casi l’INPS usa i coefficienti di trasformazione che considerano la tua età al momento dell’uscita. Più tardi vai in pensione e più alto sarà l’assegno.

Pensione anticipata 2025​: le ultime novità

Nel 2025 ci sono alcune novità sulla pensione anticipata che possono guidare le tue scelte. È confermata la proroga di Quota 103, dunque se entro il 31 dicembre 2025 compi 62 anni e hai 41 anni di contributi puoi usare questa via.

Restano uguali le finestre di uscita. Attendi 7 mesi se lavori nel privato e 9 mesi se lavori nel pubblico.

L’importo minimo dell’assegno deve essere almeno 3 volte l’assegno sociale, quindi 1.616,07 € nel 2025. È previsto anche un tetto massimo. Non puoi superare 5 volte il trattamento minimo, pari a circa 3.082,85 € nel 2025.

Se hai una invalidità puoi chiedere di uscire prima con le forme di pensione anticipata per invalidità o per malattia cronica, nel rispetto dei requisiti previsti.

Pensione anticipata per uomini

Se sei un lavoratore uomo puoi lasciare il lavoro prima dei 67 anni con la pensione anticipata. Il requisito chiave è avere 42 anni e 10 mesi di contributi, senza vincoli di età. L’assegno parte dopo 3 mesi dalla data in cui maturi i requisiti. Queste soglie restano valide fino al 31 dicembre 2026, in attesa di eventuali aggiornamenti legati all’aspettativa di vita.

Pensione anticipata per donne

La pensione anticipata per donne richiede 41 anni e 10 mesi di contributi. Non serve un’età minima. L’assegno parte dopo 3 mesi da quando maturi il diritto.

Esiste anche Opzione Donna. Puoi uscire con 35 anni di contributi e almeno 61 anni. I requisiti di accesso sono legati a situazioni di fragilità. Se pensi di rientrarci, vale la pena verificare bene le condizioni prima di decidere.

Pensione anticipata per invalidità

La pensione anticipata per invalidità tutela chi ha una riduzione permanente della capacità lavorativa e non riesce a proseguire fino all’età ordinaria. Vale per dipendenti pubblici e privati con invalidità almeno all’80%.

Puoi ottenerla se hai 20 anni di contributi. L’accesso è possibile a 56 anni se sei donna e a 61 anni se sei uomo. Dopo il riconoscimento del diritto l’assegno parte dopo 12 mesi.

Questa misura nasce come protezione sociale. Non guarda solo ai contributi, mette al centro la condizione di salute della persona.

Pensione anticipata per malattia cronica

La pensione anticipata per malattia cronica entra in gioco quando una patologia stabile e progressiva riduce molto la tua capacità di lavorare. Non è una misura autonoma semplice, di solito si passa attraverso la invalidità civile o l’inabilità al lavoro, cioè tutele che ti affiancano nel percorso verso l’uscita anticipata.

Per andare avanti serve che la malattia sia riconosciuta ufficialmente con una percentuale di invalidità adeguata e che tu abbia almeno 20 anni di contributi.

Se rispetti questi requisiti puoi fare riferimento alla pensione anticipata per invalidità descritta prima.

Pensione anticipata: la nuova tabella

Puoi vedere in modo concreto come cambiano nel tempo i requisiti per la pensione grazie a un documento INPS che riporta i valori aggiornati. I requisiti per la pensione anticipata si consultano fino al 2050 nella tabella dedicata 2025 pubblicata dall’Istituto. Ricorda che si tratta di stime. Non è possibile sapere in anticipo tutte le riforme che arriveranno, quindi i valori potrebbero cambiare negli anni.

Come fare domanda di pensione anticipata

Per chiedere la pensione anticipata devi presentare la domanda online all’INPS in modalità telematica usando la piattaforma ufficiale. Se preferisci un supporto, rivolgiti a patronato o CAF che ti aiutano a compilare la richiesta e a raccogliere i documenti utili.

Prepara estratto dei contributi e attestazioni di eventuali condizioni particolari come invalidità, lavori gravosi o patologie croniche. Dopo l’invio l’INPS verifica i requisiti anagrafici e contributivi e ti comunica la decorrenza dell’assegno, rispettando le finestre di attesa previste dalla normativa.

Si può lavorare dopo la pensione anticipata?

Per chiedere la pensione devi smettere di lavorare. Dopo la decorrenza puoi iniziare un nuovo lavoro. Dal 2009, in generale, la pensione anticipata si può sommare ai redditi da lavoro dipendente e autonomo, quindi puoi lavorare dopo la pensione con qualche attenzione.

Se la tua pensione è nel sistema contributivo, puoi continuare a lavorare se rispetti almeno una di queste condizioni

  • hai almeno 60 anni se sei donna o 65 anni se sei uomo;
  • hai almeno 40 anni di contributi;
  • hai almeno 35 anni di contributi e 61 anni di età.

Nella pratica oggi c’è quasi sempre piena compatibilità tra pensione e redditi da lavoro.

Esistono però eccezioni:

  • se sei un dipendente pubblico riammesso in servizio, valgono regole particolari sul cumulo;
  • se percepisci pensione ai superstiti o assegno di invalidità, l’importo può ridursi in base ai redditi che incassi nello stesso periodo;
  • con Opzione Donna e APE sociale non puoi sommare i redditi da lavoro, tranne lavoro autonomo occasionale entro 5.000 € lordi annui.

Pensione anticipata: dal 2027​ cosa cambierà?

Da gennaio 2027, salvo proroghe o nuove regole, torna l’adeguamento alla speranza di vita per i requisiti della pensione.

Questo significa che, con il passare degli anni, l’età richiesta per la pensione anticipata potrà salire in modo progressivo.

Lo scenario riguarda chi lavora nel settore privato, con soglie diverse per uomini e donne. Conviene monitorare gli aggiornamenti per capire da quando e di quanto cambieranno i requisiti.

 

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