La legge di bilancio 2022 approvata dal Consiglio dei Ministri prevede importanti novità per chi sta cercando lavoro nella pubblica amministrazione, perché sono previsti circa 250 milioni di euro per nuove assunzioni, a cui si aggiunge l’incremento del trattamento economico accessorio per 360 milioni per tutto il pubblico impiego. Bisognerà tenere d’occhio bandi, concorsi, nonché gli annunci sulle offerte di lavoro.
Sì. Tra le novità più rilevanti, quella che prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2022, la possibilità di assumere, ai fini della loro qualificazione o riqualificazione professionale, con contratto di apprendistato professionalizzante, senza limiti di età, anche i lavoratori beneficiari del trattamento straordinario di integrazione salariale.
No. La legge di bilancio 2022 prevede un aumento degli importi dei trattamenti di integrazione salariale relativi a periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa decorrenti dal 1° gennaio 2022. Il calcolo della cassa integrazione non prenderà più a riferimento la retribuzione mensile, ma si baserà su un importo massimo mensile.
Sì. A decorrere dal 1° gennaio 2022 saranno destinatari della disoccupazione (NASpI) anche gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi; inoltre, il requisito delle 30 giornate di lavoro non sarà più necessario per gli eventi di disoccupazione che si verifichino dal 1° gennaio 2022.
Oltre a ciò, per chi sarà disoccupato dal 1° gennaio 2022 la NASpI si ridurrà del 3 per cento ogni mese solo dal primo giorno del sesto mese di fruizione anziché dal terzo; tale riduzione decorre dal primo giorno dell’ottavo mese di fruizione per i beneficiari di NASpI che abbiano compiuto il cinquantacinquesimo anno di età alla data di presentazione della domanda.
Sì. La legge di bilancio conferma il congedo di paternitàÈ il diritto del padre lavoratore di astenersi dal lavoro per tutta o una parte della durata del congedo di maternità, ed è riconosciuto in casi specifici. More come definitivo a far data dal 2021, e questo significa che il padre lavoratore dovrà, obbligatoriamente, fruire di un congedo pari a dieci giorni, da utilizzare in maniera anche non continuativa nei primi cinque mesi di vita del figlio. Resterà, invece, facoltativo la fruizione dell’ulteriore giorno.
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