Sono milioni i lavoratori e le lavoratrici che possono usufruire dei servizi e delle offerte del Fondo Est. Si tratta infatti di uno dei più importanti fondi di assistenza integrativa, degli strumenti previsti dai contratti collettivi più diffusi.
I servizi offerti sono molti:
Per questo motivo è detto fondo di assistenza sanitaria integrativa: perché consente ai lavoratori di poter utilizzare servizi alternativi o aggiuntivi rispetto a quelli erogati dal servizio pubblico nazionale.
Ma da che momento è possibile utilizzare questi servizi? Dal primo giorno del quarto mese successivo a quello dell’iscrizione.
Unico requisito fondamentale: l’azienda deve essere in regola con il pagamento dei contributi a favore del Fondo, altrimenti vengono sospese le prestazioni a favore dei dipendenti.
È uno dei più importanti fondi di sanità integrativa. Offre servizi e prestazioni sanitarie, direttamente o tramite rimborso, a milioni di lavoratori.
È il Fondo di alcuni dei settori più diffusi nel nostro Paese, come ad esempio:
È stato poi adottato da altri contratti collettivi come istituto integrativo per erogare ai lavoratori iscritti le prestazioni sanitarie integrative. Sul sito ufficiale sono elencati tutti i contratti collettivi che devono iscrivere i propri dipendenti.
Sì, il Fondo Est è obbligatorio per tutte le aziende che applicano uno dei contratti collettivi indicati nel paragrafo precedente. La società è tenuta a iscriversi e deve iscrivere tutti i propri dipendenti, salvo alcune eccezioni. Il Fondo copre tutti i lavoratori a tempo indeterminato (sia part time che full time) e gli apprendisti. Sono invece esclusi i quadri.
L’iscrizione ad esso comporta l’obbligo di versare annualmente le quote a suo favore, altrimenti i servizi vengono sospesi.
La regola generale, disciplinata dal Regolamento del Fondo, prevede che la copertura, quindi la possibilità di usufruire dei servizi, parta dal primo giorno del quarto mese successivo alla data di decorrenza del versamento ordinario.
Significa che da quella data i lavoratori possono richiedere l’intervento del Fondo per ottenere le prestazioni, come ad esempio, visite, rimborso spese sanitarie e visite specialistiche, indennità e bonus.
Facciamo un esempio: se un lavoratore viene assunto e iscritto a marzo 2023, con primo versamento ordinario a marzo 2023, potrà cominciare a utilizzare i servizi a partire da luglio 2023.
Le aziende iscritte devono versare le quote annuali a favore del Fondo. È attraverso queste quote che questo si mantiene e riesce a fornire le prestazioni a favore della generalità dei propri iscritti.
Ciò significa che se una società non è in regola con il versamento delle quote, i lavoratori rischiano di perdere il diritto a usufruire dei servizi offerti dal Fondo.
Il Regolamento del Fondo prevede espressamente che “il mancato versamento dei contributi relativi a un dipendente ancora in forza, che determini una morosità dell’Azienda, protratta per un periodo superiore al numero dei mesi di carenza, determina, per il lavoratore interessato, la sospensione delle prestazioni di assistenza sanitaria integrativa”.
Sempre il Regolamento prevede che la sospensione debba essere comunicata al lavoratore interessato. La sospensione può essere revocata e così il lavoratore può ritornare a usufruire dei servizi offerti dal Fondo nel momento in cui l’azienda ha sanato i propri debiti nei confronti del Fondo.
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